Catania, chiuso il “bazar” dei pezzi d’auto rubati: 6 arresti e 8 denunce

Catania, chiuso il “bazar” dei pezzi d’auto rubati: 6 arresti e 8 denunce

CATANIA – I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno condotto un’importante azione di contrasto ai furti di parti di autovetture o motoveicoli. Anche se questi particolari atti delittuosi registrano un andamento costante, gli stessi sono tuttavia particolarmente percepiti dai cittadini che lasciano in sosta le auto durante la notte per poi trovarle senza alcune parti la mattina dopo. 

Gli arresti

L’attività di controllo sta portando a significanti risultati operativi. Solo dallo scorso gennaio, in riferimento a tele fenomeno delinquenziale, i carabinieri di Catania hanno già operato 6 arresti in flagranza e 8 denunce a piede libero.

Si tratta, nel primo caso, di 2 pregiudicati arrestati a Misterbianco, poiché sopresi nel tentativo di smontare un catalizzatore da una Fiat Stilo e trovati in possesso di 2 ulteriori marmitte di provenienza illecita, di un altro pregiudicato bloccato mentre stava smontando un bauletto da uno scooter Kymco parcheggiato dinanzi alla Banca d’Italia e di 2 individui, entrambi con pregiudizi di polizia, fermati nel quartiere Picanello in un garage privato, nell’atto di cannibalizzare una Peugeot 2008 rubata nuova di zecca, per rivenderne i pezzi.

Da ultimo, qualche giorno fa, nel territorio del comune di San Giovanni La Punta, l’arresto in flagranza per “furto aggravato” di un 31enne, colto mentre stava trafugando 2 ruote in lega complete di gomme e 4 coppette centrali da una Fiat 500, sistemata su mattoni di cemento.

Le denunce

In merito alle denunce per ricettazione e furto, i militari hanno invece proceduto nei confronti di un pregiudicato catanese, scoperto in via Zia Lisa mentre vendeva abusivamente ricambi rubati di fronte la propria abitazione, di 2 soggetti già noti alle forze dell’ordine, sopresi in via Plebiscito mentre cercavano di smontare uno sportello da una Lancia Y, di un residente del quartiere Librino, trovato in casa con 18 catalizzatori e 2 gruppi ottici posteriori di una SMART di provenienza illecita e di 2 catanesi con precedenti di polizia specifici, colti in possesso di una centralina d’auto di una Fiat, appena  rubata nella zona del vecchio ospedale Garibaldi.

A ciò si aggiunge la denuncia in stato di libertà di un privato cittadino che, a Mascali, aveva realizzato una discarica abusiva di parti d’auto da rottamare in un fondo agricolo e di una seconda denuncia di un commerciante di parti d’auto usate che, a Catania nel proprio punto vendita, è stato trovato in possesso di un consistente quantitativo di pezzi di ricambio di verosimile provenienza illecita,  tra cui uno sportello una “Jeep” modello “Renegade“, 6 cerchi in lega e 6 gruppi ottici di autovetture del Gruppo F.C.A. e 2 gruppi ottici anteriori marca “Ford”, dal valore di oltre 3mila euro.

In tale ambito, i controlli svolti sulla città proseguono grazie alla collaborazione tra il Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo e le compagnie etnee. 

Bazar auto rubate

Assai importante è stata l’operazione condotta, qualche giorno addietro, dai carabinieri della compagnia di Piazza Dante.

Infatti, alcune pattuglie di militari hanno denunciato in stato di libertà un 61enne del posto, titolare – a proprio dire – di un’autoricambi sito tra la zona di San Leone e il centro cittadino.

Il soggetto gestiva un’attività commerciale di vendita di parti di autoveicoli senza alcuna autorizzazione o licenza e in violazione di alcune normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel “negozio”, grande circa 1200 mq tra parte coperta e scoperta, sono stati trovati innumerevoli parti usate d’auto tra cui: motori interi, sportelli, fari, pneumatici, marmitte, assi e semiassi, intere frizioni o cablaggi.

Un vero e proprio “supermercato” dell’auto usata, il cui ammontare economico delle centinaia e centinaia di pezzi – da una stima per difetto – si aggirerebbe almeno sui 150/180mila euro e di cui il gestore non ha saputo minimamente giustificarne il carico o la provenienza. 

Inoltre, nel cortile, sono stati individuati parti rotte, olii esausti e altri rifiuti che avrebbero dovuto essere smaltiti con le cautele del caso e che invece si trovavano lì senza alcuna cura.

La gestione di questo “bazar” è costata all’uomo una denuncia a piede libero per “ricettazione”, “gestione illecita di rifiuti” e “violazione degli obblighi del datore di lavoro”.