CATANIA – L’uomo che lavorava dietro le quinte di quel “piccolo Barcellona” chiamato Calcio Catania contraddistinto da una professionalità esemplare: stiamo parlando di Sergio Gasparin, amministratore delegato della squadra dei record in Serie A.
Il Maestro del backstage nel Catania dei record
Si può fare qualcosa di grande valorizzando le risorse che si hanno a disposizione, proprio quello che Gasparin ha fatto fin dal primo giorno del suo arrivo in terra siciliana.
Ripercorrere l’anno 2012-13 rievoca un mix di ricordi tra emozione ed orgoglio sempre fissi nella cultura di ogni tifoso catanese.
A tu per tu con… Sergio Gasparin
“In quel magico Catania eravamo tutti uniti verso un unico obiettivo: fare la storia”
“Quando arrivai il Catania si trovava già in Serie A, reduce da un campionato molto positivo sotto la guida di Vincenzo Montella. Venendo in una piazza importantissima e straordinariamente partecipativa come quella rossazzurra, fare meglio dell’anno precedente rappresentava un compito estremamente arduo“.
Tutti gli addetti ai lavori si riunirono, determinati e focalizzati sul miglioramento generale: “Peccato per la mancata qualificazione in Europa“.
Valorizzare e prendere il meglio da ogni persona: una caratteristica dell’ex Ad
“Nelle esperienze precedenti – spiega il dirigente – tra Venezia, dove conquistammo la promozione in massima serie, i due anni a Londra come direttore europeo in un gruppo internazionale e certamente Catania, da sempre ho sostituito il pronome ‘io’ con ‘noi’ cercando di valorizzare le persone che collaboravano con me. Nell’ambiente etneo mi sono interfacciato con persone professionalmente straordinarie, molto vicine al mio modo di pensare“.
Come vorrei essere ricordato dalla piazza rossazzurra
“Nella mia parentesi rossazzurrra vorrei essere ricordato come persona umanamente disponibile agli occhi del prossimo. La stima sotto l’aspetto professionale ha pareggiato quella sotto l’aspetto umano. Di fronte a una scelta, – appare molto deciso Gasparin – non avrei dubbi nel preferire la persona al professionista“.
Dalla frase premonitrice sul fronte abbonamenti al record di punti
Un aneddoto interessante e lungimirante si ricollega alla campagna abbonamenti della stagione 2012-2013: “Decisi – racconta – di scrivere ad inizio stagione 2012 la frase ‘Scriviamo la storia‘ sul fronte abbonamenti perché rappresentava uno stimolo per tutti, interni ed esterni ai radar del Catania. Durante le prime settimane del mio percorso, molti pensavano fosse un’impresa quasi come scalare il monte Everest probabilmente perché il predecessore aveva già raggiunto l’apice nei risultati secondo il parere di molti. Anche sul fronte allenatore sono state prese delle decisioni che inizialmente potevano sembrare azzardate da fuori, Rolando Maran non aveva alcuna esperienza in A eppure il tempo ha dato ragione a noi“.
“Catania-Juventus lasciò tanta amarezza”
“Non c’è un giocatore che prevale sugli altri in termini di apprezzamento, nutrivo grande fiducia in tutti i membri dell’organico proprio per quel concetto di ‘noi’ espresso in precedenza. Una partita che lascia tanta amarezza è sicuramente quella contro la Juventus dopo il gol annullato a Bergessio in maniera a dir poco clamorosa. Nonostante ciò le partite positive sono state molte, motivo per cui tutte hanno avuto una valenza importante“.
Il legame particolare con la città di Taormina
“Ho fatto un’esperienza molto positiva a Messina e in quell’occasione andai a vivere a Taormina. La perla del Mediterraneo si trova esattamente a metà tra Messina e Catania; quando accettai la proposta del Calcio Catania pensai che la collocazione di Taormina potesse essere egualmente equilibrata rispetto alla distanza. Questa mossa mi permise di staccare dal grande entusiasmo della città per non rimanerne condizionato“.
Una piccola battuta di “posizione” alla domanda da parte degli amici di Vicenza: “Quando i miei amici mi chiedono se Taormina si trovi in provincia Catania o Messina rispondo che si trova in provincia di Taormina (ride ndr.)“.
Data la mia passione per i vini paragonerei l’attuale Catania a…
“Data la mia passione per i vini, – dichiara – mi auguro di paragonare l’attuale Catania FC a un grande Franciacorta a bollicine perché la stagione spero possa portare a un brindisi. Si tratta di un grosso augurio nei confronti di Daniele Faggiano, Domenico Toscano e nella società che ha investito molto in questo progetto“.
“Faggiano-Toscano e la frase in cui mi rispecchio”
“Daniele Faggiano e Domenico Toscano – puntualizza Sergio Gasparin – sono due arrivi top per il Catania Football Club, entrambi hanno detto che il Catania non ha categoria e proprio su questo mi trovo di comune accordo con loro. La scelta della città di Catania per un allenatore specialista in promozioni dalla C alla B come Toscano rappresenta una sfida in cui crescere ulteriormente e conoscere le insidie di un girone complesso come quello meridionale“.
Torre del Grifo una macchina in garage con dei costi importanti per la Serie C
“Ho avuto il privilegio di lavorare a Torre del Grifo, contemporaneamente questa struttura aveva dei costi pesantissimi che potevano reggersi solo attraverso gli introiti che la massima serie calcistica nazionale consente“.
“In Serie C – dichiara l’ex amministratore delegato rossazzurro – sarebbe un peso non da poco non solo per l’acquisto ma soprattutto in termini gestionali. Immagino, allo stato attuale delle cose, dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria importanti dal punto di vista economico, ragion per cui l’affronto di tutte queste spese andrà valutato con la lente d’ingrandimento. Non è un caso che le prime 4 aste siano andate deserte, prima Torre del Grifo era un macchina in movimento mentre ora è impensabile che sia stata semplicemente messa in garage“.
Sulla remota possibilità di tornare a lavorare per il Catania
Tracciando un ponte tra passato e presente, ritornerebbe a far parte del Catania FC? Di seguito la risposta:
“Se si dovesse ripresentare l’opportunità di lavorare per il Catania – conclude Sergio Gasparin – ci penserei su così come attenzionerei determinate situazioni presentatesi negli ultimi anni. Ci sono circostanze in cui la ragione deve prevalere sul cuore facendo pressione sulla mia parte adrenalinica per cercare di salvaguardare altre priorità“.