CATANIA – Domenica 22 maggio la città di Catania tornerà a riabbracciare uno degli appuntamenti più sentiti del territorio etneo. Si tratta dell’Umbertata, giunta alla sua IX edizione, evento promosso dalla parrocchia Crocifisso dei Miracoli.
La location è quella di piazza Ettore Majorana, meglio conosciuta dai catanesi come piazza Umberto. L’evento coinvolge numerose realtà associative e torna dopo due anni di stop a causa della pandemia.
Per meglio comprendere l’anima e per scoprire qualche “chicca” dell’Umbertata, ai nostri microfoni è intervenuta Giulia Nania, 26enne volontaria e coordinatrice delle commissioni dell’evento:
“Vivo la parrocchia Crocifisso dei Miracoli da quando sono nata. L’avventura è iniziata quando si è creata l’aula studio e quasi in concomitanza l’Umbertata. La grande svolta è arrivata con il cambio di Parroco, Gianni Notari – ex parroco, ormai non più a Catania– molto attivo sul socio-politico, con particolare attenzione alla città. Si aprì l’aula studio e da allora iniziò un dialogo con i commercianti della zona“, racconta la giovane.
“La prima edizione dell’Umbertata, svolta nel 2012, era un voler portare un giorno di festa in una piazza abitata solo da macchine e per ridare un pò di respiro a Via Umberto“. Un trend che continuò per le successive due edizioni.
Dalla quarta edizione in poi ci fu la svolta: “Ci siamo dedicati a creare un dialogo con le associazioni – del terzo settore: fondazioni, onlus etc etc – fino ad arrivare al edizione del 2019, l’edizione obiettivamente più grande. Si è svolta su una giornata e mezza, siamo riusciti anche a fare una tavolata grandissima che andava da un punto all’altro della piazza“.
La ripresa dopo due anni di pandemia non è facile nemmeno per questa giornata di convivialità: “Lo stop forzato è stato solo fisico, mai mentale. Forse l’unico momento davvero buio è stato a inizio pandemia quando si stava incominciando a preparare l’edizione 2020. Ma già dall’estate in realtà abbiamo rincominciato a fare degli incontri online con le associazioni e con i soggetti che partecipavano già al Umbertata“.
“Abbiamo utilizzato il tempo della pandemia per rivedere il programma e porci delle domande, per trovare nuove modalità. Purtroppo anche nel 2021 non è stato possibile festeggiare in grande, ma abbiamo comunque fatto un gesto simbolico, regalando dei kit ai passanti“, sottolinea ancora Giulia.
L’entusiasmo di certo non manca: “Io sono piena di gioia, di sicuro sarà un edizione ridotta rispetto alle altre dove eravamo più rodati ed avevamo più tempo per organizzare. Ma già ritrovarsi in piazza, con i volontari, le associazioni porta tanta gioia il potersi rincontrare“.
Lo slogan del edizione 2022 è “Prendersi cura di…“, titolo lasciato volutamente generico per consentire alle associazioni di declinarlo secondo la propria sensibilità e la propria esperienza di vita, ogni associazione, infatti, si prende cura di qualcuno o qualcosa.
Ma è un titolo che arriva “da lontano”: “È un tema di due anni, nato nel 2020 con l’edizione che fu poi troncata. Il titolo originario era ‘Prendersi cura della nostra terra’, un idea di Papa Francesco, che parlava del prendersi cura della terra vuol dire anche prendersi cura delle relazioni con gli altri. Da qui abbiamo preso lo spunto“.
Ma non finisce qui: “Noi poi abbiamo voluto allargare ancora di più, perché vogliamo far rientrare quante più sensibilità, voci, idee possibili…”.
Parteciperanno più di 40 associazioni, cantanti, comici… etc etc. Come si scelgono le figure da portare all’interno dell’Umbertata?: “C’è un grande lavoro di anni, perché a ogni nuova edizione la gente si incuriosisce e molti vogliono far parte di questa rete. Quest’anno abbiamo recuperato varie associazioni che erano con noi negli anni passati, ma saranno presenti anche nuove realtà. Purtroppo molte associazioni hanno risentito del periodo Covid, ma da parte nostra massima apertura perché è la festa della città“.
“Non era scontato raggiungere la partecipazione di oltre 40 associazioni, io stessa non mi aspettavo tale seguito, quindi sono contentissima di questo risultato“.
Un attenzione ricade sempre per il territorio: “Ogni anno, ma questo soprattutto cerchiamo di dar voce a tutto ciò che il nostro territorio fa emergere. Ci sono artisti emergenti ed artisti già affermati, come i Supernova che si riconfermano per il terzo anno. La voglia di questa edizione è anche quella di dare spazio a chi cerca di emergere, è anche questo un prendersi cura”.
Per i piani in futuro: “L’Umbertata sarà e vuole essere un processo, qualcosa di circolare che si sviluppa insieme durante tutto l’anno, non è solo un giorno di festa anche se è quello che ci contraddistingue, la festa deve esserci”, conclude la nostra intervistata.