“Non una di meno”: al Lombardo Radice di Catania una giornata di memoria contro la violenza sulle donne

“Non una di meno”: al Lombardo Radice di Catania una giornata di memoria contro la violenza sulle donne

CATANIA – Una mattinata intensa, piena di emozioni e di consapevolezze nuove, quella vissuta oggi all’IstitutoLombardo Radice” di Catania in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’incontro, dal titolo “Non una di meno” e moderato dalle prof.sse Bisignani e Greco, ha coinvolto numerose classi dell’istituto in un percorso di ascolto, testimonianza e formazione civile.

 

Le parole del Dirigente

Ad aprire la giornata è stato il dirigente scolastico Gianluca Rapisarda, che nel suo saluto ha ricordato come la violenza di genere continui a essere una ferita aperta nella società contemporanea. “La violenza nasce dalla paura del diverso – ha sottolineato – e si alimenta di pregiudizi e stereotipi che dobbiamo imparare a riconoscere e smantellare”. Il preside ha poi annunciato con orgoglio l’attivazione, all’interno dell’istituto, del Centro Artemide, uno sportello di ascolto dedicato alle ragazze vittime di violenza o situazioni di disagio: un passo concreto verso un ambiente scolastico sempre più sicuro e attento.

L’inizio dell’incontro

La parola è quindi passata all’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Catania, Viviana Lombardo, che ha voluto riportare l’attenzione sui numeri più attuali del fenomeno, dati drammatici che raccontano una realtà ancora troppo diffusa. Tra gli esempi citati, quello della giovane che ha rinunciato a una gita scolastica perché il suo fidanzato pretendeva di geolocalizzarla costantemente: un episodio in apparenza “minore”, ma rivelatore delle dinamiche di controllo e possesso che spesso precedono forme più gravi di violenza.

 

Il ricordo di Giordana Di Stefano

Uno dei momenti più toccanti della mattinata è stato l’intervento di Vera Squatrito, presidente dell’associazione “Io sono Giordana” e madre di Giordana Di Stefano, uccisa 10 anni fa con 48 coltellate dall’ex marito. La sua testimonianza ha portato nella sala un silenzio denso e rispettoso. Bisogna imparare ad “amare da vivere” ha ricordato ai ragazzi, accompagnando le sue parole alla proiezione di un video dedicato alla figlia, che amava profondamente la danza ma soprattutto la vita. Subito dopo, sulle note di “Amore Puro” di Alessandra Amoroso, l’esibizione della studentessa e rappresentante d’istituto Emma Stramondo ha reso omaggio a Giordana e a tutte le donne che subiscono violenza: un momento commovente, accolto da un lungo applauso.

 

L’intervento del Maresciallo Barbara Culotta

A seguire, il contributo del Maresciallo Maggiore Barbara Culotta, della Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Catania, che ha parlato agli studenti con chiarezza e fermezza, illustrando le dinamiche concrete dei casi di violenza e mostrando il monologo di Paola CortellesiMi chiamo Valentina, e credo nellamore”. Un intervento diretto, volto a far comprendere ai ragazzi quanto sia fondamentale riconoscere i segnali di rischio e chiedere aiuto.

La realtà delle strutture di accoglienza

Profonda e coraggiosa anche la testimonianza della dott.ssa Grazia Isgrò, presidente delle strutture di accoglienza per donne e minori vittime di violenza Villa Santa Maria degli Angeli, che ha raccontato la quotidianità dei centri e le storie, spesso agghiaccianti, delle donne e i loro figli che vi trovano riparo.

L’intervento di Tania Occhipinti e Vincenza Bifera

Sono poi intervenute Tania Occhipinti, avvocata del foro di Catania e membro del direttivo delle Camere Penali, e la dott.ssa Vincenza Bifera, esperta in criminal profiling e vittimologia, nonché responsabile del Centro Antiviolenza Artemide. Entrambe hanno approfondito aspetti giuridici e psicologici del fenomeno, offrendo ai ragazzi strumenti concreti per comprendere, prevenire e contrastare la violenza.

 

Spazio agli studenti

Prima di concludere, è stato dato spazio agli studenti, che hanno posto domande, condiviso riflessioni e partecipato con grande sensibilità, dimostrando quanto tali iniziative riescano a lasciare un segno profondo.

La giornata si è chiusa tra emozione e consapevolezza, con la certezza che parlare di violenza, ascoltare, comprendere, ricordare, significa già cominciare a combatterla. Oggi, al Lombardo Radice, non è stato soltanto celebrato un evento, è stato compiuto un passo importante verso una scuola e una società in cui davvero nessuna debba più essere vittima.