CATANIA – Nella mattinata di oggi, presso l’aula magna dell’ITI “Stanislao Cannizzaro” di Catania, si è svolto un importante incontro dedicato ai temi della legalità, della memoria e della responsabilità individuale, rivolto alle classi quinte dell’Istituto e arricchito dalla presenza di una rappresentanza dell’Istituto comprensivo Montessori Mascagni, della Diocesi di Catania con la prof.ssa Agata Pappalardo e dell’UDI con la dott.ssa Simona Laudani.
L’evento
L’evento, moderato dalla prof.ssa Ilenia Lodato, ha offerto agli studenti un’occasione preziosa per confrontarsi con testimonianze dirette di chi, negli anni più difficili della storia criminale catanese, ha affrontato quotidianamente la violenza mafiosa, spesso a rischio della propria vita. La Dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Montella, ha aperto l’incontro sottolineando quanto la scuola rappresenti un presidio educativo fondamentale contro l’indifferenza e come la conoscenza della storia contemporanea, con le sue ferite ancora aperte, sia indispensabile per formare cittadini consapevoli.
La presenza degli ex Falchi della Polizia di Stato
Il cuore dell’iniziativa è stato segnato dalla presenza di una decina di poliziotti, tutti ex Falchi della Polizia di Stato, che operarono a Catania negli anni ’70, ’80 e ’90. Tra loro, tre voci autorevoli hanno contribuito a ricostruire il clima di quei decenni: l’ispettore ed ex Falco Pino Vono, autore di due libri autobiografici, ha ripercorso esperienze operative e investigative, restituendo la durezza della lotta quotidiana alla criminalità organizzata; il dirigente superiore della Polizia di Stato Fabio Failla ha ricordato il forte spirito di squadra che ha permesso agli agenti di affrontare pericoli costanti e perdite dolorose; il criminologo ed ex ispettore superiore Armando Corallo ha offerto uno sguardo tecnico sulle dinamiche dei clan e sui percorsi di devianza giovanile, illustrando i segnali di rischio da non sottovalutare.
L’intervento di Francesca Andreozzi
Momento particolarmente toccante è stato l’intervento della dott.ssa Francesca Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava e presidente della Fondazione a lui dedicata. Ha ricordato la figura del nonno, il suo impegno civile e il suo lavoro, invitando i ragazzi a non dimenticare che la prima forma di contrasto alla mafia è il rifiuto del silenzio. La dott.ssa Valeria Caserta, psicoterapeuta, ha invece rivolto l’attenzione agli studenti, parlando di autostima, scelte individuali, capacità di opporsi al bullismo e importanza di riconoscere la legalità nei gesti quotidiani.
L’evento si è concluso con un dialogo con gli studenti, che hanno posto molte domande, riflettuto e mostrato grande interesse per un periodo storico complesso ma fondamentale per comprendere la loro città. Anche gli ex Falchi presenti hanno condiviso aneddoti e considerazioni, offrendo un quadro vivido della Catania di allora e delle sfide ancora attuali.
L’incontro
L’incontro si è rivelato un momento di alto valore educativo e civile, capace di unire memoria, testimonianza diretta e riflessione sul ruolo delle nuove generazioni. Un’occasione che ricorda come la mafia si combatta non solo con il lavoro delle forze dell’ordine, ma anche con la conoscenza e l’impegno quotidiano di cittadini consapevoli.
Alcuni scatti
Articolo a cura della Prof.ssa Ilenia Lodato – Docente ITI Cannizzaro.



