Il Lombardo Radice di Catania a lezione di astrofisica nucleare: il neutrino la particella subatomica elementare di massa piccolissima e carica elettrica nulla

Il Lombardo Radice di Catania a lezione di astrofisica nucleare: il neutrino la particella subatomica elementare di massa piccolissima e carica elettrica nulla

CATANIA – Nella giornata di ieri, l’aula magna dell’Istituto Lombardo Radice di Catania è stata teatro del seminario di astrofisica nucleare dal titolo “Dalla profondità del cosmo alla profondità del mare: nuovi risultati scientifici”, tenuto dalla dottoressa Carla Distefano, prima ricercatrice all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali del Sud (INFN-LNS).

L’incontro, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte, si è svolto sia in presenza che da remoto e ha suscitato grande interesse tra i ragazzi, che hanno seguito con attenzione gli affascinanti argomenti trattati.

Neutrini: messaggeri dell’universo

Durante il seminario, la dottoressa Distefano ha introdotto gli studenti alla neutrino astronomia, un ramo della fisica che studia queste particelle cosmiche.

I neutrini si formano alla fine della vita di stelle massicce o durante eventi catastrofici come la fusione di stelle di neutroni, fenomeni che generano anche onde gravitazionali.

Una volta prodotte, queste particelle viaggiano a velocità relativistiche, cioè prossime a quelle della luce (circa 300.000 km/s).

Gli studenti hanno inoltre approfondito il funzionamento degli acceleratori di particelle, che permettono di studiare i componenti fondamentali della materia.

Tra le particelle prodotte da questi strumenti troviamo:

  •  Protoni (p): carichi elettricamente e facilmente deviabili dai campi magnetici terrestri.
  • Raggi gamma: radiazioni ad alta energia che vengono assorbite dai metatroni.
  • Neutrini: particelle neutre che riescono a raggiungere la Terra senza essere deviate, fornendo informazioni preziose sull’universo.

Uno degli aspetti più affascinanti trattati dalla ricercatrice è stato il metodo di rilevamento dei neutrini attraverso telescopi sottomarini.

Queste particelle, una volta giunte sulla Terra, penetrano nel mare e vengono intercettate grazie a rivelatori di luce tridimensionali.

Tuttavia, poiché i neutrini sono estremamente difficili da catturare, i telescopi devono avere dimensioni enormi.

L’esperimento KM3NeT e il neutrino da 220 PeV

Un focus particolare è stato dedicato al progetto KM3NeT, un esperimento internazionale che prevede l’installazione di un gigantesco telescopio sottomarino al largo della Sicilia.

Questo dispositivo permetterà di studiare i neutrini con una precisione senza precedenti. A livello globale, un telescopio simile è già stato posizionato al Polo Sud, ma l’aggiunta di un analogo strumento nell’emisfero nord garantirebbe una visione più completa del cosmo.

Tra le scoperte più straordinarie della neutrino astronomia spicca la rilevazione di un neutrino con un’energia di 220 PeV (petaelettronvolt), che potrebbe essere il primo neutrino cosmologico mai osservato.

Gli scienziati ipotizzano che la sua origine sia legata alle macro onde del Big Bang, poiché nessuna delle galassie vicine avrebbe potuto produrre un segnale così potente.

Un momento di confronto

Al termine della conferenza, gli studenti hanno rivolto numerose domande alla dottoressa Distefano, dimostrando un vivo interesse per i temi affrontati e per le prospettive future della ricerca astrofisica.

L’evento è stato reso possibile grazie alla disponibilità della preside reggente Concetta Tumminia, che ha accolto con entusiasmo la proposta della professoressa Mattea Bisignani, ideatrice dell’iniziativa.

Le parole della dottoressa Distefano