Agata, donna vittima di violenza, una riflessione al Liceo Classico “N. Spedalieri”

Agata, donna vittima di violenza, una riflessione al Liceo Classico “N. Spedalieri”

CATANIA – A ridosso dell’inizio delle “festività agatine” il Liceo classicoSpedalieri” ha ritenuto, la mattina del 31 gennaio, di dover offrire ad alunni ed alunne una opportunità culturale di spessore sulla tematica, cioè la ricostruzione storica effettuata dall’Avv. Ilaria Spoto Puleo della figura di Agata e della violenza su di lei perpetrata dal potere politico, nella quale si legge anche la sopraffazione della figura maschile su quella femminile, quella violenza che le giovani generazioni conoscono con il termine giuridico appositamente coniato di “femminicidio”.

L’incontro

L’Avv. Spoto Puleo, che ha gentilmente aderito all’invito rivoltole dalla Preside del Liceo, Prof.ssa V. B. Ciraldo, ha proposto all’uditorio i risultati dei suoi accurati studi filologici e storici sulla figura di Agata, o meglio di Agata Colonna: questo, infatti, il “cognome” della giovane, discendente dalla gens Julia e da Cajio Colonna, rappresentante al tempo di Nerone del potere imperiale in Sicilia.

Figlia di Apolla e Rao, agli occhi di Quinziano rappresenta, per la sua genealogia e per le cospicue ricchezze, la ”preda” perfetta per proseguire la scalata verso gli alti gradi politici e sociali dell’Impero romano.

Soprattutto su questo si è soffermata la ricostruzione di Spoto Puleo: Agata – non giovinetta bensì donna di età compresa tra i 18 ed i 25 anni – rifiuta di concedere, per come le imporrebbe Quinziano, lo status di divinità al potere Imperiale romano perché contrario alla sua fede religiosa ma non viene, contrariamente a quanto sarebbe stato richiesto dalla legge, immediatamente uccisa, bensì sottoposta ad una vera e propria escalation di umiliazioni psichiche e torture, poiché Quinziano spera sino alla fine di poter ottenere la sua approvazione.

L’atroce fine della donna Agata, ha sottolineato la relatrice, è dunque un vero femminicidio, un abuso violento commesso dalla figura maschile che incarna insieme potere politico-sociale e la mentalità che vede nella donna solo l’oggetto da possedere per scopi strumentali all’egoismo.

L’attenzione dell’uditorio e la vivacità della tematiche hanno poi portato all’ampliamento dei significati della vicenda di Agata dando luogo ad un dibattito sulla negatività dell’indifferenza di fronte ai soprusi di qualunque genere e rivolti verso chiunque.

La fine dell’incontro

La conclusione della mattina ha visto Ilaria Spoto Puleo invitare le classi del Liceo a sviluppare comportamenti di contrasto alla discriminazione e di apertura inclusiva alla diversità delle persone, sfruttando le opportunità di crescita socio-culturale offerte loro dalle varie iniziative del Liceo.

Le foto

La video intervista