CATANIA – Oltre il 21% delle donne soffre di sintomi depressivi nel primo trimestre di gravidanza, con un’incidenza che può arrivare al 18% entro il primo anno dal parto. È il dato allarmante emerso durante il convegno sul disagio sociale e la depressione post partum, promosso dall’associazione “Professioni per Equità”, tenutosi a Catania. L’iniziativa ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali e professionisti di diversi ambiti per affrontare un tema delicato e sempre più attuale.
Maternità e depressione post partum
A illustrare il quadro clinico è stato Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ARNAS Garibaldi e presidente della Fondazione “Salute e Cultura”. “La depressione perinatale può assumere forme anche gravi – ha spiegato – spesso sottovalutate o confuse con stanchezza e insonnia. Ma ci sono sintomi specifici: disturbo della relazione madre-bambino, ansia, sensi di colpa, vissuti di inadeguatezza che possono riflettersi sul neonato e sul partner”. Drammaticamente, il 50% delle donne colpite non chiede aiuto. Ettore ha inoltre ricordato come anche i padri possano sviluppare una forma di depressione paterna, spesso ignorata.
Il convegno ha evidenziato la necessità di una rete integrata tra medicina, giustizia, politica e società civile. “La PPD non è solo una questione sanitaria – ha detto Maristella Portelli, presidente di “Professioni per Equità” – ma coinvolge fattori culturali, sociali e ambientali. È essenziale un confronto interdisciplinare, che coinvolga non solo medici e psicologi, ma anche magistratura, avvocatura e politica”.
Il confronto
Tra le istituzioni presenti, il Comune di Catania con l’assessore ai Servizi Sociali Bruno Bucchieri e numerosi ordini professionali. Tra i saluti istituzionali: Alessandro Amaro (Architetti), Marilena Parisi (Avvocati), Tito Giuffrida (Commercialisti), Giusy Di Paola (Geometri), Alfio Saggio (Medici) e Patrizia Pistorio (Notai).
Alla tavola rotonda hanno partecipato esperti in ambito pediatrico, psichiatrico e sociale. Antonella Di Stefano e Rosa Zito (Ospedale Cannizzaro) hanno ribadito l’importanza di un approccio multidisciplinare che coinvolga anche il pediatra per l’identificazione dei casi attraverso il comportamento del bambino. Carmelo Florio, dell’ASP Catania, ha sottolineato l’urgenza di potenziare i servizi psichiatrici e psicologici. Gea Marzia Oliveri Conti (Università di Catania) ha richiamato l’attenzione sull’influenza di ambiente e alimentazione. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone ha parlato del ruolo della giustizia nella tutela di donne e minori. L’onorevole Francesco Ciancitto ha annunciato un disegno di legge che prevede anche un supporto post-parto fino a 30 mesi. Infine, Denise Caruso, presidente del CPO dell’Ordine degli Avvocati, ha sottolineato l’importanza dell’uguaglianza delle opportunità anche in ambito familiare.
A chiudere i lavori, la sintesi finale di Elisabetta Battaglia, tesoriere dell’Ordine dei Medici e membro dell’associazione promotrice, che ha ribadito l’obiettivo comune: costruire un sistema sanitario più attento, inclusivo e umano, capace di valorizzare la maternità e proteggere la salute mentale delle donne.