CATANIA – Oggi Franco Battiato avrebbe festeggiato il suo 80esimo compleanno, e per celebrare questa importante ricorrenza, la sua città natale, Acireale, ha organizzato un evento speciale che rende omaggio a uno degli artisti più straordinari della musica italiana.
Dalle 10 alle 22, in piazza Duomo ad Acireale, risuoneranno le note delle sue canzoni più celebri, un omaggio in musica alla sua carriera che ha attraversato generi diversi, dall’avanguardia alla musica popolare.
La giornata sarà un momento di riflessione e celebrazione della sua arte, che ha segnato la storia della musica italiana e non solo.
In occasione di questo importante anniversario, il sindaco Roberto Barbagallo, l’assessore alla Cultura Enzo Di Mauro e il maestro Angelo Privitera, a nome della città di Acireale, hanno voluto augurare a Franco Battiato un “Buon compleanno” speciale.
Per rendere ancora più significativo questo tributo, una foto dell’artista sarà esposta sul balcone del Palazzo di Città, come segno di affetto e riconoscenza verso l’uomo e il musicista che tanto ha dato alla cultura e alla musica.
“Acireale non dimentica Franco Battiato – ha dichiarato il sindaco Barbagallo – Ogni occasione è buona per ricordarlo e riascoltarlo, in attesa della riapertura del nostro Palasport a lui dedicato. È un artista straordinario che qui è cresciuto, ha studiato e si è cresimato. C’è un legame affettivo fortissimo con la nostra città e vogliamo rendergli omaggio in un anniversario importante”.
Nato il 23 marzo 1945 a Ionia, un piccolo comune che successivamente diventerà parte di Giarre e Riposto, Battiato ha avuto un rapporto unico con la musica fin dai primi anni di vita. Proveniente da una famiglia modesta, il padre Salvatore, camionista e commerciante di vino, e la madre Grazia Patti, sarta, sono stati testimoni della sua crescita artistica.
Dopo il diploma al Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, Battiato si trasferì prima a Roma e poi a Milano, dove iniziò a fare i primi passi nel mondo musicale.
Il suo percorso musicale prende piede nel cabaret, dove, nonostante una conoscenza limitata della chitarra, si esibiva con canzoni siciliane, caratterizzate da uno stile “pseudobarocco“.
Durante questo periodo milanese, Battiato conobbe artisti del calibro di Giorgio Gaber, con cui nacque una lunga amicizia. Questa esperienza segnò l’inizio di una carriera che lo avrebbe visto alternarsi tra vari generi musicali, dal pop al rock progressivo, dall’avanguardia alla musica d’autore.
Il debutto musicale di Battiato avvenne nei primi anni ’60, con alcuni singoli pubblicati tramite la rivista Nuova Enigmistica Tascabile. La sua carriera divenne più significativa negli anni ‘70 quando il suo stile si evolse, abbracciando il rock progressivo e la musica sperimentale. Il vero e proprio “salto” nella popolarità avvenne con l’album L’era del cinghiale bianco (1979), che segnò un cambiamento importante nel suo stile musicale, avvicinandosi al pop d’autore, con sonorità new wave e testi complessi e filosofici.
Il suo apice di successo arrivò nel 1981 con l’album La voce del padrone, che divenne uno dei dischi più venduti della musica italiana.
Il suo successo non si limitò solo alla musica. Oltre ad essere cantautore, Battiato si cimentò in altri campi, come la pittura e il cinema, ed è noto anche per la sua riflessione profonda su temi esoterici, filosofici e mistici, che permeavano gran parte della sua discografia. Il suo legame artistico con il compositore Giusto Pio e con il filosofo Manlio Sgalambro fu fondamentale nel creare una serie di successi memorabili.
Nel corso della sua carriera, Battiato ha continuato ad esplorare nuovi orizzonti musicali, senza mai fermarsi alla comodità del successo commerciale.
I suoi testi, criptici e profondi, riflettevano il suo interesse per la meditazione orientale, la filosofia teoretica e l’esoterismo, con un’attenzione particolare alla mistica sufi e agli insegnamenti di G.I. Gurdjieff.
Oltre alla musica, Franco Battiato si è dedicato anche alla politica. Nel 2012, ha ricoperto per un breve periodo la carica di assessore al Turismo della Regione Siciliana sotto la giunta di Rosario Crocetta, rinunciando però a qualsiasi compenso.
Franco Battiato è morto il 18 maggio 2021, all’età di 76 anni, dopo aver combattuto per anni contro una malattia degenerativa. La sua morte ha sollevato molte domande, ma la famiglia e il Maestro stesso hanno scelto di mantenere il massimo riserbo sulla sua condizione e sulla sua malattia, che è rimasta avvolta nel mistero.
Battiato ha infatti sofferto per lungo tempo, ma la sua malattia è rimasta poco conosciuta ai più.
L’ultima apparizione pubblica di Battiato risale al 2019, in occasione dell’uscita del suo ultimo disco, Torneremo ancora.
L’album sembrava già preannunciare quello che sarebbe accaduto, con il brano finale che accenna al “mistero insondabile del passaggio“.
In quella canzone, il Maestro parlava di una “terra senza confini” in cui “la vita non finisce, è come il sonno“, come se avesse voluto condividere con i suoi ascoltatori una riflessione sulla morte e sul suo significato profondo.
Le sue esequie si sono svolte in forma privata nella cappella di Villa Grazia, circondato solo dai suoi cari.
Le sue ceneri sono state tumulate nella cappella di famiglia a Riposto, un luogo che ha sempre avuto un significato speciale per lui, simbolo delle sue radici siciliane e della sua intima connessione con la terra che lo ha visto nascere.
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