CATANIA – La Procura di Catania ha presentato l’atto d’appello contro l’assoluzione di Mario Ciancio Sanfilippo, imprenditore ed editore di 92 anni.
A firmare la richiesta l’aggiunto Agata Santonocito.
Ciancio, lo scorso 26 gennaio, era stato assolto perché “il fatto non sussiste”. La Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni di carcere e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati.
L’imprenditore era accusato di avere contatti con esponenti di spicco di Cosa Nostra. Fin dal 2017, quando aveva avuto inizio l’iter giudiziario, Ciancio e i suoi legali hanno negato ogni coinvolgimento negli affari mafiosi.
Nell’atto d’appello, la Procura contesta le conclusioni del Tribunale, che scrive “non possono essere condivise e meritano censura perché sono il frutto di una valutazione incompleta di alcuni elementi di prova più significativi acquisiti”.
Il Pubblico Ministero si riferisce a “un’inammissibile parcellizzazione e semplificazione degli elementi di prova ritenuti provati dallo stesso collegio in quanto non sono stati valutati alla luce delle conoscenze acquisite in ordine alla modalità di azione della ‘famiglia catanese di Cosa nostra’ e al ruolo e al rango dei soggetti coinvolti; sia di un difetto di prospettiva diacronica che collochi in modo compiuto i fatti sulla linea del tempo e della concatenazione degli eventi che hanno riguardato la predetta pericolosa e radicata associazione mafiosa”.
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