CATANIA – Presentato il rapporto dell’organismo diocesano: l’aiuto concreto che da la Caritas Diocesana e le parrocchie ai poveri della città.
Il report sottolinea come nel corso del 2024 ogni giorno circa 350 persone hanno varcato la soglia dell’Help Center della Caritas Diocesana di Catania. Nel 2023 erano circa 300, (si nota una continua crescita).
Sono per la maggior parte italiani (51%), uomini (70%), disoccupati (77%) e pensionati (10%), di età compresa tra i 25 e i 54 anni (64%), con la licenza media (51,3%) oppure elementare (14%). Parliamo di persone che vivono in condizioni di disagio e povertà estrema. In stato di solitudine cronica e/o con difficoltà mentali e psichiche, afflitti da dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti. Famiglie che vivono in uno stato di deprivazione economica e di grave emarginazione sociale.
Dal report della Caritas Diocesana, emerge un quadro complesso, la situazione è stata esaminata grazie agli interventi, tra gli altri, dell’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, del direttore, don Nuccio Puglisi, e del commissario arcivescovile della Confraternita Maria SS. del Soccorso (ente gestore Caritas), dott.ssa Valeria Pisasale.
In sintesi, si tratta di una richiesta di aiuto, che comincia da un bisogno di base: doccia, pasto caldo, taglio di capelli. Successivamente, si sviluppa nell’accesso a servizi sempre più strutturati coordinati, un vero e proprio “pronto soccorso sociale” per le variegate esigenze dei più fragili.
I servizi che offre la Caritas Diocesana
Un’altra attività della Caritas oltre all’help center, è l’Unità di Strada, il servizio serale dedicato all’ascolto e alla consegna di pasti caldi ai senza dimora.
Tra le altre opere segno cittadine, si segnala Casa Sant’Agata che nasce, all’interno di un immobile confiscato alla criminalità organizzata e ottenuto dal Comune di Catania in comodato ad uso gratuito. E’ adibita a Gruppo Appartamento per ragazze madri e donne vittime di violenza domestica, abusi, abbandoni, con figli minori a carico.
Di grande rilievo anche i centri formativi contro la dispersione scolastica. A Paternò e a San Giorgio, realizzati in collaborazione con gli Istituti scolastici e le parrocchie. A queste opere, sono indirizzati tutti gli studenti della scuola primaria, con famiglie che hanno una fragilità economica.
Ha sottolineato la dott.ssa Valeria Pisasale, commissario arcivescovile della Confraternita Maria SS. del Soccorso, ente gestore della Caritas – “Il nostro è un impegno quotidiano – che viene garantito, nelle prestazioni degli operatori, dal fondamentale sostegno dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e dal cofinanziamento della Diocesi”.
Il welfare delle parrocchie
Sono 6.212 le persone (88% italiane) aiutate dalle trentasette parrocchie dell’Arcidiocesi di Catania.
Tra i principali interventi gli aiuti alimentari (servizio attivato nel 92% delle parrocchie) e le spese sanitarie (65%), mentre le problematiche più diffuse riscontrate riguardano la povertà occupazionale (84%), le separazioni (65%) e la solitudine (57%).
A queste realtà, si aggrega anche il dato della Caritas vicariale di Paternò, che include altre 8 parrocchie. I dati dicono che i servizi di mensa (140 pasti giornalieri alla Bisaccia del Pellegrino), docce, lavanderia e vestiario (855 ingressi all’anno), supportano 785 famiglie.
La dott.ssa Carmela Impeduglia, referente dell’osservatorio, evidenzia come – “L’Osservatorio desidera conoscere in modo sistematico e dinamico le multi-povertà che attanagliano molte persone della nostra Diocesi. Quest’anno vogliamo soffermarci sulla povertà di speranza che mina la loro resilienza. Ci viene in aiuto la capacità di guardare le povertà da un punto di vista relazionale, infatti le relazioni significative influiscono in modo positivo sulla qualità della vita. Al contrario solitudine e povertà culturale accrescono le fragilità e limitano la possibilità di accesso ai servizi e l’uso adeguato delle opportunità presenti nel territorio.”
Ha sottolineato il direttore della Caritas diocesana di Catania, don Nuccio Puglisi: “Quest’anno, e in modo particolare, anche se certi dati, come ciascuno può immaginare, sono perennemente in aumento, ma la speranza ha un posto ed una considerazione particolare. La speranza sarà capace di farsi traino di un maggiore numero di coscienze”.