CATANIA – La Cisal Catania esprime piena condivisione rispetto alle considerazioni dell’On. Salvo Fleres, riportate oggi dal quotidiano La Sicilia, in merito alle gravi condizioni in cui versano le carceri catanesi di Piazza Lanza e Bicocca, nonché alla preoccupante assenza, ormai da mesi, della figura del Garante dei diritti dei detenuti nel capoluogo etneo.
Criticità sistema carcerario: Cisal Catania fa eco a Fleres
“Da sempre la CISAL è impegnata nella tutela delle fasce più deboli – dichiara Lo Schiavo, responsabile CISAL Catania – e quanto denunciato dall’On. Fleres rappresenta una realtà inaccettabile che va affrontata con urgenza e serietà istituzionale”.
La situazione nelle strutture penitenziarie è resa ancora più drammatica da una cronica carenza di personale, non solo tra gli agenti di polizia penitenziaria, ma anche tra educatori, psicologi e operatori sanitari. Una carenza che compromette gravemente la possibilità di offrire un’assistenza adeguata ai detenuti e di garantire un percorso riabilitativo dignitoso, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la salute mentale e la risocializzazione.
La questione sovraffollamento
A rendere ancora più allarmante il quadro è il sovraffollamento: le carceri catanesi ospitano un numero di detenuti ben superiore alla capienza regolamentare, con conseguente aumento della tensione interna, difficoltà nella gestione quotidiana, peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie e ricadute negative sia sulla qualità della vita dei detenuti sia sulla sicurezza del personale penitenziario.
“In uno Stato di diritto come l’Italia – sottolinea ancora Lo Schiavo – la privazione della libertà personale non può e non deve coincidere con la negazione di diritti fondamentali come quello alla salute, alla dignità, alla privacy e al mantenimento dei legami affettivi. La condizione attuale, invece, è la rappresentazione plastica di un sistematico abbandono istituzionale”.
Per la Cisal è urgente un intervento strutturale, che preveda investimenti mirati nell’edilizia penitenziaria, il potenziamento degli organici e la piena funzionalità dei servizi socio-sanitari e riabilitativi all’interno degli istituti.
Infine, la mancanza del Garante dei diritti dei detenuti a Catania viene definita “un segnale preoccupante di disattenzione da parte della politica” nei confronti di un tema delicato che riguarda la tutela della dignità umana.
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