Cronaca

Baby pusher a Catania: arrestato 17enne per legami con Cosa Nostra

CATANIA – Su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni, i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania hanno arrestato un 17enne.

Il giovane, legato a uno dei responsabili di un gruppo criminale contiguo alla famiglia “SantapaolaErcolano” di Cosa Nostra etnea, è gravemente indiziato, pur rimanendo salva la presunzione di innocenza, di reati come associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi da fuoco, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’organizzazione criminale di appartenenza.

L’ordinanza cautelare è stata notificata al giovane all’interno del carcere minorile, dove si trovava già detenuto per altri motivi.

Arrestato 17enne a Catania: le indagini

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania e avviata nel 2023, ha già portato all’arresto di 9 adulti, 8 appartenenti al clanSantapaolaErcolano” e uno al clanCappello“.

Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti e detenzione di armi.

L’operazione, denominata “Leonidi”, è stata caratterizzata da un intervento urgente per prevenire un attentato omicidiario ai danni di Pietro Gagliano, esponente del clan rivaleCappelloBonaccorsi“.

Un ruolo emergente nella “mafia giovane”

Le indagini successive hanno rivelato il tentativo del clan di riorganizzare i propri assetti, mostrando una netta differenza tra l’azione della “vecchia mafia” e quella della “mafia giovane“, più irruente e attratta da simboli di status e visibilità.

Proprio in tale contesto, il 17enne ha cercato di affermare il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione, partecipando attivamente alle decisioni, gestendo traffici illeciti e imponendosi con metodi violenti.

L’arrestato, che in passato era stato collocato in una comunità per minorenni lontano dalla Sicilia, è riuscito a tornare più volte a Catania grazie al supporto del gruppo criminale.

Durante il breve periodo trascorso in libertà, avrebbe contribuito alla gestione delle attività di spaccio nei quartieri di San Cristoforo e San Giovanni Galermo, pretendendo una parte dei ricavi e mantenendo un controllo diretto sulle operazioni.

Note

Le intercettazioni ambientali hanno ulteriormente confermato il pericolo rappresentato dal giovane, che si è detto pronto a usare armi contro le forze dell’ordine pur di mantenere il proprio status.

Le indagini, validate dal Tribunale per i Minorenni, delineano un quadro di estrema spregiudicatezza e pericolosità, con un rischio concreto di azioni violente per affermare il controllo sul territorio.

Redazione

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