CATANIA – Si è conclusa con l’emissione di due misure cautelari la violenta aggressione a sfiondo omofobo avvenuta il 26 aprile scorso a Catania, in un noto fast food di piazza Borsellino. Qui tre giovani, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbero stati brutalmente aggrediti con schiaffi, calci, pugni e lanci di sgabelli. Erano stati presi di mira per aver intrattenuto discorsi di natura omosessuale.
L’aggressione a sfondo omofobo in un fast food di Catania
Determinanti per l’identificazione degli aggressori sono state le dichiarazioni delle vittime e di testimoni oculari. Ma anche i riconoscimenti fotografici, le immagini di videosorveglianza e alcuni elementi raccolti tramite i social network. Una ragazza presente nel locale, spruzzando spray al peperoncino, ha contribuito a interrompere il pestaggio rendendo l’ambiente irrespirabile. Mentre un operatore ecologico è intervenuto per bloccare uno degli aggressori che stava per colpire una vittima con un casco.
Le due misure cautelari
All’esito delle indagini, il 30 luglio scorso la Polizia di Stato – su disposizione della Procura locale – ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di due giovani. Si tratta di B.S. (19 anni) e P.C. (21 anni, già detenuto per altra causa). Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale etneo il 28 luglio scorso.
Le accuse
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP – nel pieno rispetto della presunzione di innocenza – i due indagati sarebbero gravemente indiziati, in concorso tra loro e con un terzo soggetto minorenne (per il quale procede la Procura per i Minorenni), dei reati di:
- violenza privata (tentata e consumata)
- lesioni personali aggravate dall’uso di armi
- dalla partecipazione di un minorenne
- dalla finalità di discriminazione per motivi legati all’orientamento sessuale.
All’esito delle formalità di rito, i due giovani sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di Catania, con la prescrizione di permanere in casa dalle 21 alle 6,30 di tutti i giorni. I soggetti sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura e svolta dalla III Sezione Investigativa “Reati contro la persona, sessuali e in pregiudizio di minori” della Squadra Mobile di Catania.
Le immagini video