CASTELDACCIA – Tre operai si sono avventurati nella sezione primaria del sistema fognario per liberare la sonda di spurgo che si era bloccata.
Dopo sforzi prolungati, il tappo di rifiuti che ostacolava il loro lavoro improvvisamente è ceduto, investendo gli operai e facendoli perdere conoscenza, precipitando nella vasca sottostante.
Questa sequenza di eventi è stata alla base dell’incidente tragico che ha portato alla morte di quattro operai della Quadrifoglio Group e di un lavoratore temporaneo dell’Amap.
La ricostruzione dell’accaduto spiega il motivo per cui i lavoratori, impiegati dalla società subappaltatrice per la gestione della rete fognaria dell’Amap, si trovavano nelle profondità dell’impianto anziché in superficie, come previsto dal contratto.
Di fronte all’assenza di ritorno dei primi tre operai, altri tre colleghi, incluso Giuseppe La Barbera, l’interinale responsabile della vigilanza delle transenne in strada, sono scesi per investigare.
Nel frattempo, il gas tossico si era diffuso, colpendoli mortalmente. Due sono stati trovati senza vita, mentre uno è in condizioni critiche. Per recuperare i colleghi caduti nella vasca, sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco.
Secondo fonti, gli operai avevano richiesto l’autorizzazione per lavorare all’interno dell’impianto al direttore dei lavori e al responsabile della sicurezza dell’Amap.
Quest’ultimo è stato interrogato a lungo dalla polizia ieri.
Il capo squadra responsabile della sicurezza della Quadrifoglio era Epifanio Alsazia, contitolare della ditta, tra le vittime dell’incidente.
La sede della Quadrifoglio Group situata in via Milano a Partinico, è stata oggetto di sequestro. Attualmente è sorvegliata da una pattuglia della polizia.
In seguito alla tragedia di Casteldaccia, la polizia ha effettuato un’ispezione nella sede aziendale, sequestrando documenti, contratti di appalto e le schede dei lavoratori impiegati a Casteldaccia.
Il mercato di Ballarò nel quartiere Albergheria a Palermo, solitamente vivace e pieno di musica, oggi si è immerso nel silenzio per commemorare uno dei suoi membri, Giuseppe “Pino” La Barbera.
La famiglia La Barbera gestisce un negozio di bombole di gas e casalinghi in via Musco, vicino alla chiesa del Carmine, ed è conosciuta da quasi tutti i residenti della zona.
La Barbera, 28 anni, una delle vittime della strage di Casteldaccia, lascia dietro di sé la moglie 20enne e due bambini di 5 e 1 anno. Cresciuto tra i vicoli del mercato, Ballarò era la sua seconda casa.
Oggi, il mercato, solitamente affollato dai turisti, è stato avvolto nel silenzio.
Gli altoparlanti, solitamente animati dalla musica napoletana, sono rimasti muti e nessun commerciante ha gridato per attirare clienti.
Il sindaco di Partinico, Pietro Rao, ha annunciato che nel giorno dei funerali delle vittime la città sarà in lutto.
“Aspettiamo che sia fatta l’autopsia e poi sarà deciso il giorno dei funerali. Immagino che si possano celebrare sabato per i nostri due concittadini – dichiara Rao – Conoscevo Ignazio Giordano era un tecnico esperto con esperienza anche nei vigili del fuoco. Tutti mi confermano che la Quadrifoglio Group è una ditta seria con anni di attività ai familiari va il cordoglio dell’amministrazione comunale di Partinico“.
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