Strage di via d’Amelio, a marzo il verdetto del Gip su archiviazione dei mandanti esterni

Strage di via d’Amelio, a marzo il verdetto del Gip su archiviazione dei mandanti esterni

CALTANISSETTA – Arriverà il prossimo 3 marzo la decisione del Gip di Caltanissetta, Graziella Luparello, sull’archiviazione o meno delle indagini sulla ricerca di eventuali mandanti esterni per la strage di via d’Amelio del 19 luglio 1992.

Il coinvolgimento di mandati esterni per la Strage di via d’Amelio

Lo scorso 28 novembre, la Procura di Caltanissetta ha avanzato una richiesta in tal senso. Nel maggio del 2022, il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione, chiedendo all’ufficio dell’accusa di svolgere ulteriori approfondimenti.

In seguito, sono state delineate cinque direzioni investigative: tra queste, spicca la cosiddetta “pista nera“, incentrata sui legami tra Paolo Bellini, ex militante di Avanguardia Nazionale, ed esponenti mafiosi come Antonio Gioè.

Il presunto coinvolgimento nella strage di via d’Amelio

A coordinare le indagini il procuratore Salvatore De Luca, l’aggiunto Pasquale Pacifico e i sostituti Nadia Caruso, Davide Spina e Claudia Pasciuti. Questi hanno esaminato anche il coinvolgimento di membri dei servizi segreti, tra cui l’agente Giovanni Aiello (il cosiddetto “faccia di mostro”), Ignazio D’Antone e Bruno Contrada, in relazione agli omicidi degli agenti della polizia Emanuele Piazza e Antonino Agostino. E ancora, sul “suicidioin carcere di Gioè, episodio su cui starebbe lavorando la procura di Roma.

Infine, è stata approfondita la questione del possibile coinvolgimento di esponenti della destra eversiva, tra cui Stefano Delle Chiaie, nelle stragi del ’92. Sono stati esaminati anche i legami tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Giuseppe Graviano.

Ulteriori indagini

La Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta continua a seguire altre ipotesi. Tra queste, il dossier mafia-appalti, la scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino e le connessioni che avrebbero mantenuto esponenti dei servizi segreti e della massoneria.

Secondo la Dda “non è emerso alcun elemento che possa far ipotizzare un movente riconducibile alla trattativa Stato-mafia per la strage di via D’Amelio”.

Fonte foto Procura di Caltanissetta