SAN CATALDO – Ad appena 24 ore dalla pre-apertura della caccia in Sicilia – secondo il Calendario Venatorio emanato dall’assessore regionale Edy Bandiera, criticato dal WWF perché troppo permissivo e dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per l’estensione eccessiva di specie e periodi di caccia – le guardie giurate del WWF hanno scoperto il primo cacciatore irregolare, denunciandolo per il reato di attività venatoria con mezzi non consentiti.
In occasione dell’inizio della stagione venatoria, sono stati organizzati sul territorio regionale (nelle province di Trapani, Caltanissetta e altre località) vari servizi per la vigilanza venatoria e antibracconaggio; questa mattina, durante un ordinario servizio di pattugliamento del territorio, le guardie WWF del nucleo provinciale di Caltanissetta hanno sorpreso nelle campagne di San Cataldo un cacciatore impegnato in una battuta di caccia al coniglio, con diversi cani al seguito.
Sottoposto ai rituali controlli di polizia amministrativa con esito negativo, le guardie WWF con qualifica di pubblici ufficiali hanno subito dopo accertato che il cacciatore utilizzava un fucile semiautomatico, calibro 12, con il caricatore in grado di contenere più di due cartucce, quindi in violazione della legge sulla caccia che vieta i fucili a più di tre colpi.
Il cacciatore sancataldese, quindi, è stato denunciato dalle guardie WWF alla Procura di Caltanissetta per il reato di esercizio della caccia con mezzi vietati, punito con l’ammenda fino a 1.549 euro; grazie all’intervento immediato dei militari della tenenza dei carabinieri di San Cataldo, inoltre, è stato sequestrato il fucile quale corpo del reato. La contestazione in esame non prevede la sospensione della licenza di caccia salvo che il reo non si trovi in condizioni di recidiva, in tal caso è prevista anche la sospensione della licenza di caccia per un periodo da uno a tre anni.
Già in questa prima domenica di caccia sono state numerose le segnalazioni al WWF di cittadini che lamentano spari vicino le case rurali e l’invadenza di cacciatori che effettuano battute nei terreni privati a poca distanza da strade e luoghi abitati. Per questo il WWF rinnova l’appello a segnalare casi di bracconaggio e, in generale, tutti quei “crimini di Natura” che minacciano e deturpano il territorio e la fauna.