GELA – Ieri i carabinieri del reparto territoriale di Gela hanno denunciato due persone del luogo, L.R. di 48 anni e F.G. di 46 anni, incensurati, mentre tentavano di cacciare uccelli proibiti.
La barbara pratica dell’uccellagione, vietata dalla legge italiana e da convenzioni europee, è abbastanza diffusa sul territorio della provincia. I carabinieri della sezione radiomobile hanno individuato i due uomini intenti a praticare la cattura di cardellini facendo uso di alcune trappole a scatto, panie invischiate e richiami vivi privi di anello identificativo.
Sorpresi dai militari e perquisiti, sono stati trovati in possesso di tre cardellini frutto della caccia e ristretti in gabbiette di legno e con tutto il materiale necessario per la cattura e custodia. Le successive perquisizioni domiciliari hanno fatto emergere un quadro ancora più grave ed allarmante, poiché sono stati trovati altri tredici e undici cardellini nelle rispettive abitazioni oltre ad altro materiale per la cattura e custodia (reti, gabbie, richiami ecc.). Il materiale utilizzato illegalmente è stato sequestrato.
Gli uccelli, sono stati trovati in buone condizioni, dunque, in seguito all’autorizzazione della procura di Gela verranno rimessi quanto prima in libertà.
I cardellini sono volatili facenti parte della fauna migratoria protetta. L’ intervento dei militari dell’arma è stato necessario per evitare che ritornassero illegalmente sul mercato.