Il silenzio della notte, il rumore di uno sparo: dettagli sul suicidio del carabiniere di Vallelunga

Il silenzio della notte, il rumore di uno sparo: dettagli sul suicidio del carabiniere di Vallelunga

VALLELUNGA – Si è sparato un colpo alla bocca, con la sua pistola d’ordinanza, senza pensarci due volte, in una notte come tante, tra lunedì 30 e martedì 31 gennaio

Il silenzio della notte, il rumore assordante dello sparo. E via con quella pistola, la sua pistola, che tanto aveva amato nel suo lavoro da maresciallo alla stazione dei carabinieri di Vallelunga Pratameno, in provincia di Caltanissetta

Sono ancora sconosciuti i motivi che avrebbero spinto Giacomo Marzaro, 25 anni appena, a togliersi la vita all’interno di uno degli alloggi della caserma da lui occupato. 

Giacomo, originario di Pordenone, aveva lì studiato al liceo classico “Leopardi Majorana”. “Un ragazzo brillante”, raccontano alcuni conoscenti del luogo natale. 

La passione per l’Arma dei carabinieri, figlio di un medico di base, Giovanni Battista Marzaro, conosciuto e stimato a Zoppola. Ed è proprio lì che, come in tutta Vallelunga, non ci si dà pace. 

Perchè Giacomo si è ucciso? Cosa è scattato nella sua mente? 

A Vallelunga, il giovane maresciallo, ci viveva da un anno. Nelle scorse settimane, a causa dell’ondata di gelo che ha colpito fortemente la Sicilia, Giacomo si è distinto per il suo impegno nella gestione dell’emergenza neve. 

I colleghi del comune nisseno sono ancora sotto choc e increduli per quanto è accaduto. 

Nessun biglietto, nessun messaggio, nessuna lettera di addio. Niente. Soltanto silenzio, dubbi e domande. 

I colleghi della Compagnia di Mussumeli stanno indagando sulla vicenda. La salma, intanto, si trova nell’obitorio dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.

Sul corpo della vittima non è stata ancora disposta l’autopsia.