CALTANISSETTA – Nelle prime ore di questa notte, la Polizia di Stato ha arrestato gli autori della violenta rapina consumata ai danni del bar Opera di Caltanissetta lo scorso 25 ottobre, in esecuzione di due ordinanze emesse dai gip del Tribunale dei Minori (d.ssa Antonina Sabatino) e del Tribunale di Caltanissetta (dr. David Salvucci), su richiesta del Procuratore dei Minori, d.ssa Laura Vaccaro, e dell’ufficio del pubblico ministero della Procura di Caltanissetta, a carico di: Leonardo Capizzi, 43enne nato ad Agrigento, già detenuto; C.D.G., di 15 anni; D.D.L., di 15 anni.
Le indagini sono immediatamente scattate dopo l’intervento del personale delle Volanti, che si è trovato di fronte a uno scenario quasi surreale, con la saracinesca del bar Opera, sito in via Filippo Paladini, sfondata e all’interno titolare e avventori, alle ore 5 del mattino.
Le prime indagini dell’Antirapina della Squadra Mobile hanno concentrato sin da subito il focus su rapinatori in trasferta e, sulla base delle prime dichiarazioni raccolte, si è appreso che l’accento poteva essere delle zone dell’Agrigentino. Individuata la targa dell’auto utilizzata dai rapinatori, si è compreso che i soggetti erano di Canicattì e, pertanto, è scattato il coordinamento con il personale del commissariato di pubblica sicurezza di Canicattì.
La puntuale analisi dei filmati sia delle telecamere interne del bar, sia delle telecamere cittadine, ha consentito di identificare compiutamente i tre rapinatori canicattinesi che avevano agito anche con la complicità di una donna rimasta allo stato non meglio identificata. Si è ricostruita anche la violenta dinamica della rapina: mentre Leonardo Capizzi minacciava il titolare brandendo una spranga di ferro e mandando in frantumi il vetro in plexiglass anteposto alla cassa (per le misure Covid-19), uno dei due minori si è impossessato della somma di mille euro custodita all’interno del registratore di cassa e l’altro minore faceva da palo appena fuori il bar, insieme alla donna, piazzata un po’ più distante, in fondo alla via Paladini.
La pronta reazione del titolare e di alcuni avventori ha messo poi in fuga i rapinatori, ma uno dei minori è rimasto bloccato all’interno, scatenando l’ira del padre che, una volta recuperata l’auto con cui i malfattori si erano recati a Caltanissetta, ha sfondato la saracinesca, creando un varco per facilitare la fuga del figlio. Il violento impatto dell’auto sulla saracinesca ha procurato lesioni al titolare e a un avventore presente sul posto, che erano riusciti a bloccare il minore.
La ricostruzione del percorso della scorribanda a Caltanissetta ha permesso alla Squadra Mobile di accollare agli odierni arrestati anche il tentativo di rapina commesso ai danni del bar Bingo, sito in via Pugliese Giannone; anche in questo caso, Leonardo Capizzi e uno dei minori odierni indagati sono entrati nel suddetto esercizio commerciale, con il volto coperto da una mascherina e con una spranga, ma hanno desistito in ragione dell’inaspettata reazione della vittima.
Successive perquisizioni effettuate nelle abitazioni di Canicattì degli odierni arrestati hanno consentito di sequestrare sia gli abiti indossati il giorno delle rapine a Caltanissetta sia l’auto di Capizzi, che presentava i chiari segni dell’impatto con la saracinesca; il personale della polizia Scientifica ha comparato infatti perfettamente anche i pezzi del fanale anteriore rotto, recuperati e sequestrati sul luogo del crimine nell’immediatezza del fatto, con le parti mancanti del fanale della Ford Fiesta utilizzata dai malviventi.
I tre soggetti arrestati dovranno, pertanto, rispondere di rapina, tentata rapina in concorso e lesioni. I due soggetti minori, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati al locale carcere minorile.