CALTANISSETTA – Si è ritirata in camera di consiglio la Corte d’appello di Caltanissetta che deve decidere il processo sul cosiddetto “Sistema Montante“, una rete di informatori che ruotava attorno all’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, che, attraverso un giro di corruzione, anche di esponenti delle forze dell’ordine, acquisiva notizie su indagini a suo carico.
Montante, secondo l’accusa, avrebbe anche compiuto una attività di dossieraggio per colpire gli avversari e avrebbe condizionato la politica regionale.
In primo grado è stato condannato a 14 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico.
Condannati anche i componenti del suo “cerchio magico”, accusati vario titolo di corruzione, rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio, favoreggiamento: 3 anni ha avuto il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, 4 anni il sostituto commissario Marco De Angelis, 6 anni il capo della security di Confindustria Diego Di Simone e un anno e 4 mesi il questore Andrea Grassi che è stato assolto da due capi d’imputazione. In primo grado è stato assolto, così come chiesto dai pm, il dirigente regionale Alessandro Ferrara. Montante, come gli altri quattro imputati, aveva scelto il rito abbreviato.
Non si è ancora concluso invece in primo grado il processo in ordinario che riguarda altri 17 imputati tra i quali l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell’Aisi Andrea Cavacece, Massimo Romano, Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata.
Nell’ambito della stessa inchiesta ha preso il via, nei confronti di 10 imputati, il cosiddetto processo “Montante bis“. Dieci gli indagati a vario titolo per associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti, compreso l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta e gli ex assessori regionali alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello.