CALTANISSETTA – Si riaccendono i riflettori sul maxi processo relativo al “Sistema Montante“. Stamattina si è tenuta un’udienza nell’aula bunker di Caltanissetta.
Per quanto riguarda la posizione del presidente Schifani, imputato per concorso esterno e per rivelazione di notizie riservate, pare che non ci siano “i termini per la prescrizione relativa al reato di concorso esterno in associazione a delinquere“.
Lo hanno affermato i legali del governatore siciliano – gli avvocati Roberto Tricoli e Sonia Costa – in risposta alle tesi dei pm (Maurizio Bonaccorso, Claudia Pasciuti e Davide Spina), secondo cui Schifani dovrebbe rispondere in concorso con il promotore dell’associazione, cioè Antonello Montante. Tra l’altro dovrebbe farlo, a detta loro, “con la stessa pena prevista per i promotori, con conseguente allungamento dei termini di prescrizione“.
La difesa considera la tesi del pubblico ministero “assolutamente infondata sia in diritto che dal punto di vista logico perché il concorrente esterno risponde solo ed esclusivamente del contributo occasionale fornito all’associazione e non anche nei confronti del promotore“.
Il tribunale deciderà le sorti giudiziarie del presidente Schifani durante la prossima udienza, fissata per l’8 gennaio.
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