CALTANISSETTA – Cacciatori che fuggono alla vista delle guardie volontarie del WWf nel giorno della pre apertura della caccia in Sicilia. Una normativa che lascia ampia discrezionalità nella comunicazione delle specie a rischio uccise. Questo il leitmotiv del primo giorno di pre apertura dell’attività venatoria sull”isola.
Le guardie venatorie volontarie del Wwf della Sicilia Orientale hanno controllato la provincia di Caltanissetta, nei comuni di Sommatino e Riesi, e riscontrato irregolarità anche quest’anno.
Pre caccia in Sicilia, subito 3 verbali
“Abbiamo elevato tre verbali e controllato sei cacciatori. Diversi sono fuggiti. In un gruppetto di tre cacciatori in particolare, uno è riuscito a scappare“. A comunicarlo a Newsicilia è stato Ennio Bonfanti responsabile Fauna del Wwf Sicilia. “In chat i cacciatori si sono sparsi la voce tra loro sulla presenza dei controlli, tanto che alle 8:30-9:00 non c’era più nessuno nel raggio di chilometri“. “Come succede ogni anno – ha evidenziato Bonfanti – abbiamo trovato una grande e diffusa illegalità“. I sanzionati sono stati due nisseni e un catanese, i controllati in maggioranza catanesi in trasferta nella provincia di Caltanissetta perché ha un habitat ideale per tortore e colombacci.
Tesserini venatori non aggiornati
Le guardie volontarie hanno controllato i tesserini venatori e capito che non tutti registrano nel documento gli animali cacciati. In particolare le tortore migratrici su cui ci sono limiti di legge. Quindi hanno sanzionato gli irregolari. “Alcuni hanno detto di non capire le regole speciali della pre-aperura, che in realtà è molto semplice, e non segnavano le tortore” ha raccontato Bonfanti. I cacciatori devono registrare gli abbattimenti anche sul portale regionale. “Accedendo con Spid, entro la mezzanotte devono indicare quante tortore hanno cacciato per permetterne il conteggio e non superare i limiti previsti dalla legge. Anche questa una procedura basata sulla buona fede dei cacciatori“.
Caccia e clima mettono a rischio la fauna in Sicilia
Senza rispetto delle norme, si aggrava il rischio di un impatto negativo alto della pre-apertura sulla vita della fauna in Sicilia. Uno studio dell’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), aveva suggerito alla Regione Siciliana di aprire la caccia non prima del 1 ottobre: “Questa preapertura ha un gravissimo impatto su tutta la fauna selvatica in un periodo delicatissimo come la fine di un’estate siccitosa e con temperature torride – ha evidenziato Ennio Bonfanti -. In una Sicilia di campagne e zone naturali devastate da incendi, caldo e siccità, l’apertura anticipata della stagione venatoria costituisce una decisione sconsiderata ed inaccettabile, che comporterà un danno ambientale gravissimo per la conservazione della fauna e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie“.