GELA – Non se ne sentiva parlare da tempo, ma la “mucca pazza” resta sempre da monitorare. A Gela e Reggio Emilia, infatti, si sarebbero registrati gli ultimi due casi sospetti del presentarsi della malattia. Ed è per questo, che l’Organizzazione Codici si è mobilitata per far luce sulla situazione.
Nello specifico, a Gela una donna è morta nello stesso ospedale dove altre tre persone sono decedute per cause simili, attribuibili al morbo di mucca pazza. In Emilia, invece, si attende l’autopsia di un’altra donna. Dei casi che non devono passare in osservati, tanto che la Codici è sempre attenta a queste situazioni.
Come riportato dall’ANSA, il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli ha voluto precisare che non sempre i dati sono attendibili: “Negli ultimi sei mesi ci sono stati circa otto possibili casi di mucca pazza, ma vedendo le carte del Ministero della Salute risultava che sei sono stati registrati come non attribuili alla malattia. Il punto è la precisione con cui vengono rilevati i casi: per quanto riguarda il morbo Creutzefeldt-Jakob (MCJ), infatti, vengono considerati solo quelli con accuratezza pari ad almeno il 95% di attendibilità“.