Maxi confisca a imprenditore Li Pera da 9,5 milioni di euro

Maxi confisca a imprenditore Li Pera da 9,5 milioni di euro

CALTANISSETTA – L’imprenditore Giuseppe Li Pera, originario di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, ma residente a Caltanissetta, è stato colpito da una confisca di 9,5 milioni di euro a seguito di un’attività investigativa condotta dalla Direzione investigativa antimafia. La confisca segue il sequestro effettuato nel 2020 ed è stata emessa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta su proposta del direttore della Dia.

Secondo quanto riportato dalla Dia, la confisca è stata disposta a causa della pericolosità sociale dell’imprenditore e della sua ascesa economica costellata da rapporti continui con il mondo dell’imprenditoria mafiosa. Già condannato definitivamente nel 2007 per associazione mafiosa, Li Pera aveva iniziato la sua carriera negli anni ’80 come dipendente di una grossa società del nord Italia attiva nel settore delle grandi opere negli appalti pubblici.

Grazie alla sua vicinanza al contesto mafioso, l’imprenditore aveva ottenuto illeciti vantaggi in termini di aggiudicazione e gestione degli appalti in Sicilia, trascinando con sé una vicenda complessa e articolata che lo ha visto protagonista di un complesso percorso giudiziario.

Nonostante avesse formalmente collaborato con la giustizia a partire dal giugno 1992, Li Pera aveva successivamente rinunciato al beneficio dello speciale programma di protezione e, dal 2001, aveva iniziato a gestire le numerose società a lui riconducibili tramite prestanome. L’imprenditore aveva così creato un impero milionario in oltre trent’anni di attività imprenditoriale e rapporti d’affari, intrattenuti anche con diversi boss mafiosi del vertice della mafia siciliana.

Traffico di droga lungo l’asse Palermo-Trapani

La Polizia di Stato ha eseguito i provvedimenti del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, che hanno ordinato la confisca di una ditta attiva nel settore della panificazione, di un immobile situato a Carini, di due auto e tre moto, nonché di diversi rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro. Questi provvedimenti sono stati presi nei confronti di tre soggetti, in seguito alla proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo, a causa delle attività illecite svolte da un’organizzazione criminale, denominata “Black Smith“.

L’organizzazione era attiva tra il 2016 e il 2019 e si occupava del traffico di sostanze stupefacenti, come hashish e cocaina, importati dalla Campania e distribuiti lungo l’asse Palermo-Trapani. Durante l’operazione “Black Smith” sono emerse le posizioni apicali dei due soggetti coinvolti e la figura di S.M., una persona fidata dell’organizzazione, che si è intestato formalmente la proprietà della ditta individuale oggetto di confisca, di fatto gestita da D.P. e D.M.P.

Dopo aver svolto accertamenti patrimoniali nei confronti dei soggetti e delle loro famiglie, l’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine ha evidenziato la sproporzione economica tra i redditi dichiarati e gli investimenti patrimoniali effettuati, a conferma dell’utilizzo di risorse finanziarie di illecita provenienza.

Il provvedimento di confisca di oggi ha confermato il valore della cooperazione tra il Procuratore della Repubblica di Palermo e il Questore di Palermo, entrambi con il potere di proporre misure di prevenzione, al fine di recuperare i beni illegalmente accumulati dalle organizzazioni criminali locali e restituirli alla comunità.

Inoltre, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione ha emesso misure di prevenzione personali, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, nei confronti di D.M.P. per un periodo di quattro anni, di S.M. per tre anni e di D.P. per quattro anni e sei mesi.