Gela, tassista ucciso in pieno centro. Notte di interrogatori per cercare il movente

Gela, tassista ucciso in pieno centro. Notte di interrogatori per cercare il movente

GELA – Un omicidio in pieno centro con una modalità tipicamente mafiosa.

Torna la paura a Gela dopo l’assassinio avvenuto ieri sera intorno alle 20, sul sagrato della Chiesa Madre, di Domenico Sequino freddato da cinque colpi di pistola esplosi da due killer arrivati in piazza su una moto e il volto coperto dai caschi.

Sequino – già noto alle forze dell’ordine – stava parlando con alcuni amici quando è stato colpito alle spalle con la gente che, terrorizzata, cercava di scappare. Nonostante l’arrivo dei soccorsi per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

L’uomo, sposato con tre figli, era di professione tassista ed era stato coinvolto come presunto affiliato al clan Rinzivillo di Cosa Nostra, in due operazioni antimafia con una condanna per patteggiamento nel 2008.

A quanto pare, negli ultimi anni, si sarebbe avvicinato ad alcuni esponenti della Stidda, in particolare a Emanuele Palazzo. I carabinieri stanno scandagliando tutte le piste possibili, da quella mafiosa a eventuali debiti di gioco senza escludere motivi passionali.

Intanto sono in corso di analisi tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso della piazza e dalla ztl. Durante la notte gli uomini dell’Arma hanno interrogati diversi conoscenti dell’uomo e pregiudicati. La magistratura ha disposto l’autopsia sul cadavere di Sequino.