Gela, protesta dei lavoratori dell’indotto della raffineria

Gela, protesta dei lavoratori dell’indotto della raffineria

GELA – Dopo un’estate di durissime vertenze sindacali proseguono le proteste a Gela per i lavoratori della raffineria. Il colosso Eni e i sindacati hanno discusso molto dei dipendenti del colosso petrolifero, ma adesso rivendicano uguale attenzione i lavoratori dell’indotto.

Questa mattina i metalmeccanici dell’indotto hanno protestato dinanzi ai cancelli della struttura congiuntamente agli operai del del “diretto” che, però, sono rientrati in servizio alle 9,30. Gli operai sono allo stremo: la filiera degli ammortizzatori sociali si è esaurita e non vi sono prospettive future.

La Uilm ha denunciato un’attesa estenuante dell’incontro tra i vertici Eni e istituzionali al ministero dello Sviluppo Economico. “Siamo i figli della raffineria e vogliamo sapere non che fine faremo ma che cosa dovremo fare per la raffineria”, hanno dichiarato gli esponenti dei lavoratori.

Domani si terrà un vertice in prefettura per cercare di sbloccare la situazione. La Fiom ha chiesto nuovi investimenti per lo sviluppo della raffineria e per salvaguardare il livello occupazionale dell’indotto meccanico, edile e dei trasporti.

Gli esponenti dei lavoratori hanno chiesto ai vertici della triplice sindacale di interessarsi, specie durante il prossimo vertice ministeriale a Roma con gli esponenti dell’Eni, alla sorte dell’indotto per poter dare nuova speranza a decine e decine di famiglie.