CALTANISSETTA – Sarebbero stati un infarto intestinale e una emorragia polmonare a provocare la morte di Antonella Geraldi, la 53enne nissena deceduta durante un intervento chirurgico all’ospedale Sant’Elia il pomeriggio del 6 gennaio.
È quanto sarebbe emerso nel corso dell’autopsia, eseguita all’obitorio dell’ospedale di Caltanissetta, sul corpo della donna dai medici legali Nello Grassi, di Palermo, e Elvira Ventura Spagnolo, di Messina. I medici incaricati dalla Procura però sono chiamati a riferire cosa ha provocato l’infarto e l’emorragia polmonare e soprattutto se intervenendo il giorno prima si sarebbe potuto evitare il decesso. Un quesito al quale potranno rispondere soltanto dopo l’analisi istopatologica dei tessuti prelevati nel corso dell’esame da polmoni e intestino.
Questo quanto emerso in via non ufficiale a seguito dell’esame autoptico ma per il referto bisognerà attendere 90 giorni. A sporgere denuncia ai carabinieri sono stati i familiari di Antonella Geraldi la stessa sera del decesso.
Ad assistere il marito gli avvocati Giuseppe Panepinto e Massimo Dell’Utri, mentre i figli Federica e Marco hanno nominato come legali gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone che assistono anche altri familiari della donna. I legali delle parti offese hanno nominato come consulenti di parte i medici legali Emiliano Maresi e Giuseppe Ragazzi.
Sono 14 in tutto le persone indagate dalla Procura, 9 medici e 5 infermieri. A loro volta, gli indagati, hanno nominato propri consulenti.
Antonella Geraldi era arrivata in ospedale alle 3 di notte del 5 gennaio in preda a forti dolori addominali. Dopo essere stata sottoposta ad accertamenti era stata eseguita una prima tac e una radiografia all’addome, dalle quali sarebbe emersa un’occlusione intestinale, e successivamente è stata ricoverata in Chirurgia.
I medici, secondo il racconto dei familiari, avevano comunicato che sarebbe stata operata il 5 pomeriggio ma ciò non sarebbe avvenuto. La paziente è stata sottoposta a intervento chirurgico l’indomani pomeriggio.
Durante l’operazione all’addome si sarebbero verificate delle complicanze e la paziente è deceduta. I medici legali sono chiamati a stabilire se vi siano stati eventuali errori o omissioni nella diagnosi e se vi sia stata negligenza, imprudenza o imperizia nella modalità e nella tempistica con cui è stato eseguito l’intervento chirurgico.