Danno loro la vita per poi toglierla, madri che uccidono i figli: gesti folli inspiegabili

Danno loro la vita per poi toglierla, madri che uccidono i figli: gesti folli inspiegabili

GELA – Ha avvelenato le sue due figlie, uccidendole, senza pensarci due volte, provando poi ad uccidersi anch’essa. La tragedia che ha colpito la città di Gela lascia grande sgomento in un’intera comunità che si chiede cosa abbia spinto Giuseppa Savatta a compiere il folle gesto. 

Una famiglia “normale”, dichiarano alcuni vicini: la donna, insegnante di sostegno precaria e il marito, Vincenzo Trainito, ingegnere che insegna in un istituto scolastico privato, vivono in un appartamento in via Passaniti.

Lontani da occhi indiscreti, tranquilli, “senza problemi economici”, dichiarano in città. Eppure… qualcosa è scattato nella testa di questa donna.

Come il mito di Medea che uccise i suoi figli… Giuseppa ha tolto la vita a Maria Sophia e Gaia. Lei, che la vita gliel’aveva proprio data.

La dottoressa Valentina La Rosa, psicologa di Catania, ha cercato di aiutarci a capire cosa spinga una madre ad uccidere i propri bambini e a tentare di uccidersi. La prima pista lanciata dalle indagini provvisorie è stata quella della depressione ma “la depressione è una categoria in cui si fanno rientrare troppe cose – spiega la dottoressa La Rosa –. Sarebbe meglio parlare di disturbi a livello psichico non curati”.

Sicuramente, Giuseppa, appartiene al gruppo di quelle “donne fragili con una psicopatologia che sfocia in gesti estremi”.

“Forse, la donna, viveva un disagio interiore che si portava dentro da tanto e che è venuto fuori in un modo folle”.

Gesti di follia inspiegabili a cui gli psicologi stessi non riescono a dare una spiegazione plausibile.