Coronavirus, il “ritorno” della Renault 4: da Aci Castello a Mazzarino. Scatta l’immotivata rabbia social, ecco perché

Coronavirus, il “ritorno” della Renault 4: da Aci Castello a Mazzarino. Scatta l’immotivata rabbia social, ecco perché

MAZZARINO – I social ai tempi del Coronavirus sono diventati un luogo in cui tutti si scagliano contro tutti, innalzandosi a giustizieri e utilizzando spesso toni estremamente violenti, soprattutto nei confronti di chi può aver commesso degli errori. Senza badare ai numerosi reati in cui si può cadere: diffamazione e violazione della privacy sono solo alcuni di questi. A fomentare queste polemiche spesso intervengono politici e amministratori comunali, che invece di sostenere i cittadini e tranquillizzarli con azioni concrete, fomentano paure e divisioni.

Esempio lampante di questo meccanismo è la storia dei 6 viaggiatori della Renault 4, arrivati in Sicilia dalla Francia, passando per la Campania, in auto. Le sei persone di nazionalità francese e spagnola sono state ospitate a casa di amici in un piccolo appartamento di Aci Castello.

Da quel momento i viaggiatori sono stati posti alla quarantena obbligatoria che hanno rispettato in modo ligio, così come stanno facendo molti siciliani. A confermare il rispetto di quando era stato loro imposto è stato lo stesso sindaco del comune castellese, Carmelo Scandurra, che ha più volte controllato che l’automobile parecchio appariscente, si trovasse sempre nello stesso posto.

Finita la quarantena, considerando che le condizioni di vivibilità all’interno della casa degli amici non permettevano una convivenza, i viaggiatori si sono spostati in provincia di Caltanissetta, a Mazzarino. A confermarne la presenza è lo stesso sindaco Vincenzo Marino, che dopo aver avvertito il Prefetto e i carabinieri, ha posto nuovamente i sei in quarantena obbligatoria e a una multa. Al momento gli spagnoli si trovano lontano dal centro abitato ospiti in una casa di campagna. I sei si sono spostati rispettando le regole e muniti di autocertificazioni hanno effettuato lo spostamento in tutta sicurezza e per “questioni umanitarie“.

Fonte foto Facebook