Confisca per mezzo milione di euro ad un boss di Cosa Nostra

GELA – La Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caltanissetta ha attuato un importante provvedimento giudiziario, segnando un notevole successo nella lotta alla criminalità organizzata. Dopo il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, è diventato irrevocabile il decreto di confisca di beni del valore di circa 500mila euro, riconducibili a un noto membro di vertice del gruppo mafioso “Emmanuello” operante a Gela.

La confisca segue una sentenza di condanna che ha stabilito l’appartenenza del soggetto, un 55enne (con obbligo di soggiorno e sorvegliato speciale della P.S.), a Cosa Nostra. Questo individuo, con un passato criminale marcato da condanne per ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, furto, e pascolo abusivo, era stato precedentemente sentenziato a otto anni di reclusione nel 2010 per il suo ruolo nell’associazione mafiosa. Tale sentenza è stata confermata nel 2012 dalla Corte di Appello e resa definitiva nel 2013.

Tra i beni confiscati si contano 27 beni totali, inclusa un’impresa di allevamento di ovini e caprini e l’intero complesso aziendale, comprendente beni mobili registrati e vari mezzi agricoli; 19 beni immobili, che includono 4 fabbricati e 15 terreni; oltre a 3 beni mobili registrati come un’autovettura, un autocarro e un motoveicolo, e 4 rapporti finanziari che consistono in 2 depositi a risparmio e 2 conti correnti.

Questi beni erano stati inizialmente sequestrati nel dicembre del 2019, e le indagini patrimoniali condotte dalla Questura di Caltanissetta avevano dimostrato come il valore dei beni fosse sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal criminale, evidenziando così il loro collegamento con attività illecite.

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