GELA – È stato dato alle fiamme il portone di casa di un commerciante di Gela, in provincia di Caltanissetta. L’uomo si era rifiutato di pagare il pizzo e aveva denunciato i tentativi di estorsione e danneggiamento della sua attività, da parte di esponenti mafiosi di Cosa nostra o della Stidda.
L’episodio si è verificato nel quartiere popolare di Fondo Iozza, dove appena 3 giorni prima c’era stato un blitz della squadra mobile, che aveva portato all’arresto di 3 persone.
Tutti e tre sono accusati di far parte del clan Rinzivillo e di estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver minacciato il commerciante di ortofrutta con frasi del tipo “Chiudi o ti uccidiamo“.
Nella stessa operazione sono indagate altre quattro persone, tra cui anche due guardie di giustizia.
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