Caso Saguto, il difensore: “Processo anomalo”. Chiesti 15 anni di reclusione per l’ex giudice

CALTANISSETTA –Un processo anomalo con 73 capi di imputazione”. È così che, nel corso dell’arringa difensiva, il legale di Silvana Saguto ha definito il procedimento penale che vede la sua cliente, ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, accusata di essere stata a capo di un sistema illegale nella gestione dei beni sequestrati a Cosa nostra.

Al termine della requisitoria, i pubblici ministeri, hanno chiesto la condanna a 15 anni e 10 mesi, oltre all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Chiesta anche la condanna a 12 anni e 3 mesi per l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario.

Queste le altre richieste avanzate dai pm: nove anni e 10 mesi per l’ingegner Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto; 11 anni e 10 mesi per il professor Carmelo Provenzano; 6 anni per l’ex prefetto Francesca Cannizzo; 2 anni e 6 mesi per l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte; 10 anni e 11 mesi per l’amministratore giudiziario Roberto Nicola Santangelo; 2 anni per l’amministratore giudiziario Walter Virga; 6 mesi per Emanuele Caramma, figlio della Saguto; 4 anni e 4 mesi per il docente universitario Roberto Di Maria; 5 anni per Maria Ingrao, moglie del professor Provenzano; 4 anni e 6 mesi per Calogera Manta, cognata di Provenzano; 8 anni e un mese per il colonnello della Dia Rosolino Nasca.



Chiesta, invece, l’assoluzione per Vittorio Pietro Saguto, padre dell’ex magistrato, e per l’amministratore giudiziario Gabriele Aulo Gigante.

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