CALTANISSETTA – Oggi Antonello Montante e la sua difesa salgono in cattedra dopo le perquisizioni dei giorni scorsi nelle aziende e nelle abitazioni del presidente di Confindustria Sicilia. Il Riesame di Caltanissetta valuterà il ricorso della difesa del presidente degli industriali in merito al recente sequestro di carte e documenti.
L’ipotesi di reato che ha fatto scattare l’avviso di garanzia nei confronti di Montante è molto pesante: concorso esterno in associazione mafiosa. Per questa ragione i procuratori aggiunti di Caltanissetta Lia Sava e Gabriele Paci, e il sostituto Stefano Luciani hanno disposto le perquisizioni nelle società di Montante e nelle sue abitazioni.
Montante – secondo le accuse – si sarebbe messo a disposizione di Paolino e Vincenzo Arnone (esponenti del mandamento mafioso di Serradifalco) con le proprie attività ottenendo lavori e commesse in cambio di assunzioni.
Il tutto inoltre avrebbe garantito “tranquillità” a Montante al riparo da richieste di estorsione. Sono le voci di quattro pentiti che accusano l’industriale (Pietro Riggio, Aldo Riggi, Salvatore Dario Di Francesco e Carmelo Barbieri).
Inoltre i pm vogliono far luce su un episodio con protagonisti Montante e Massimo Romano (imprenditore della gdo): il presidente di Confidustria gli avrebbe chiesto di cambiare diverse migliaia di euro in banconote di piccolo taglio.
Come ha rivelato il quotidiano La Repubblica a casa di Montante è stato ritrovato un immenso archivio dove sono raccolti 20 anni di storia e di rapporti con le più alte istituzioni.
Il tutto nascosto in una sorta di bunker in una parete segreta con anche diverse armi detenute legalmente. Sono spuntante diverse corrispondenze con istituzioni e un elenco delle sue biciclette – di cui è produttore – regalate a esponenti del mondo politico e delle istituzioni.
La procura di Caltanissetta però ha precisato che non sono state rinvenute carpette intestati a Lia Sava (procuratore aggiunto) “ma solo una e-mail tra la dottoressa Sava e la dottoressa Linda Vancheri (ex assessore regionale alle Attività produttive), avente ad oggetto un convegno in materia di anticorruzione del mese di aprile 2013”.
“Con riguardo alle carpette – prosegue la nota – con intestazione ‘Scarpinato/Lari’ (rispettivamente ex Procuratore Generale ed ex Procuratore di Caltanissetta, ndr) si tratta di diverse e-mail aventi ad oggetto convegni, raccolte di articoli di stampa ed una planimetria. Del resto, è stato rinvenuto materiale, del medesimo tenore, relativo anche ad altri magistrati, uomini politici e appartenenti a Forze dell’Ordine”.
La difesa di Montante – come racconta La Sicilia – sta puntando sulla presentazioni di diversi atti pubblici e non che attesterebbero la condotta legalitaria del leader di Confindustria e anche la volontà di convincere Vincenzo Arnone a collaborare.