CALTANISSETTA – Nel pomeriggio del 13 settembre, un detenuto di nazionalità tunisina con problemi psichici, eludendo la sorveglianza, del ridotto personale di Polizia penitenziaria, ha appiccato il fuoco alle suppellettili e vestiti nella propria stanza.
Immediatamente le fiamme hanno coinvolto l’intera stanza e il fumo sprigionatosi dall’incendio, ha avvolto l’intera sezione Media Sicurezza.
Incendio in carcere a Caltanissetta
Prontamente il personale di Polizia penitenziaria, sebbene in numero ridottissimo, egregiamente coordinato dall’Ispettore di Sorveglianza e dell’arrivo in Istituto della Vice Comandante di Reparto, hanno messo in salvo tutti i detenuti che da lì a poco si sarebbero intossicati a causa del fumo acre che si era propagato, soprattutto, nei piani superiori.
Il corretto e audace ordine della Vice Comandante di Reparto di fare uscire i detenuti, mettendoli in salvo, facendoli accomodare nei passeggi, ha prontamente permesso a tutto il personale, seppur con grosse difficolta per l’assenza di materiale idoneo a sopportare il fumo, di mettere in salvo i detenuti che già presentavano segni d’insofferenza ai fumi e, così, evitando il peggio.
L’intervento della Polizia penitenziaria
Nel frattempo il personale ha cercato di spegnere il fuoco con gli estintori in dotazione al reparto ma, purtroppo, tre su quattro non erano funzionanti, seppur controllati recentemente dalla ditta preposta al servizio.
Il personale di Polizia penitenziaria sprezzante del pericolo che potevano correre per la loro incolumità e, con spirito umanitario, ha provveduto prima di ogni cosa e senza pensare alla loro salute, di dare aiuto e allontanare dalla sezione tutti i detenuti presenti al fine di evitare grossi danni per la loro salute e, solo dopo, essendo che alcuni Agenti hanno respirato troppo fumo, si sono recati all’aria aperta.
Anche i detenuti dimostrano senso di responsabilità e gratitudine
In questa grave occasione e a causa di un soggetto psichiatrico, anche i detenuti hanno dimostrato senso di responsabilità e gratitudine nei confronti del personale di Polizia penitenziaria presente.
Certo è, grazie al fatto che alcune unità libere dal servizio appresa la notizia dell’evento critico sono accorsi immediatamente in Istituto a dare man forte ai pochissimi colleghi in servizio che, con grande senso di responsabilità e sono riusciti a mettere in salvo tutti, domare le fiamme e riportare in sicurezza tutti i detenuti presenti nella sezione.
Oramai i detenuti con seri problemi psichiatrici sono distribuiti in tutti i reparti media sicurezza degli Istituti Siciliani, a causa della scelta di chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Vero è che la legge ha anche previsto l’attivazione delle REMS al fine di custodire i malati psichiatrici per ragioni giudiziarie ma è altrettanto vero che nella Regione Siciliana in atto sono attive solo ed esclusivamente due strutture che non hanno la capacità recettiva di gestire il numero altissimo di detenuti problematici.
Le parole del segretario Di Prima
Il SiNAPPe ha rappresentato a tutta l’Amministrazione Penitenziaria, Capo DAP, Direttore Generale del Personale e Provveditore Regionale dell’A.P. che, in una situazione di grave pericolo per la sicurezza, determinata dalla grave carenza di personale e delle scarse azioni di contrasto, la Polizia penitenziaria del carcere di Caltanissetta riesce, il più delle volte, a evitare il peggio ma la situazione è divenuta così incandescente che non sappiamo fino a quando potrà reggere in simili situazioni.
“Ieri pomeriggio – dice Rosario Mario Di Prima, Segretario Nazionale del SiNAPPe – il personale di Polizia penitenziaria del carcere di Caltanissetta, ha operare in delle situazioni di totale difficoltà, con un organico presente, all’atto dell’evento critico, notevolmente inferiore alle reali necessità del turno e, mettendo a rischio la propria vita, ha saputo fronteggiare il pericolo per la vita dei detenuti“.
“A tutto il personale presente, compreso la Vice Comandante di Reparto che si è trovata immediatamente presente all’atto dell’evento – aggiunge – va il meritato riconoscimento di essersi adoperati per salvare vite umane“.
Urge una soluzione
Ancora una volta, per la grave situazione della gestione, organizzativa e numerica in cui si trova a operare il personale di Polizia penitenziaria, si può dire che è stata evitata una tragedia che avrebbe potuto mietere vite umane ed è per questi motivi che chiedono con forza un’azione decisiva e forte da parte dell’Amministrazione, ponendo tutte le misure idonee a rivisitare gli organici e a provvedere nei tempi più brevi possibili a una soluzione che vede i malati psichiatrici in idonee strutture.
In conclusione: “Va tutta la nostra gratitudine ai colleghi che con grande professionalità, hanno saputo evitare una tragedia annunciata all’interno dell’Istituto penitenziario nisseno. Va la solidarietà da parte del SiNAPPe a tutto il personale di Polizia Penitenziaria presente nel carcere di Caltanissetta per il quale chiederà all’Amministrazioni provvedimenti di riconoscimento per l’egregia azione condotta“.