CALTANISSETTA – La D.I.A. di Caltanissetta, su delega della Procura Distrettuale Antimafia nissena, ha avviato un’indagine che ha portato all’emissione dell’odierna ordinanza di applicazione di misure interdittive e di arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale, nei confronti di 9 persone, a cui vengono contestati i reati di bancarotta fraudolenta e il concorso nel reimpiego di beni di provenienza illecita.
In particolare, le misure interdittive di divieto di esercitare imprese riguardano:
La misura degli arresti domiciliari è, invece, stata applicata nei confronti di Francesco Scirocco, 54enne di Gioiosa Marea (ME), imprenditore già condannato per reati di mafia.
Il provvedimento del G.I.P. ha previsto anche il sequestro, per un valore complessivo stimato in oltre 1 milione e mezzo di euro, delle quote sociali e dell’intero patrimonio del consorzio stabile “Virgilio”, con sede legale a Napoli, nonché delle società “Cantieri Generali s.r.l.”, con sede a Caltanissetta, e “Polime s.r.l.” di Messina, poiché ritenute strumentali alla commissione del reato di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
L’indagine ha preso le mosse dall’analisi di alcuni fatti di rilevanza penale riguardanti il consorzio stabile “CO.RO.IM.”, all’epoca presieduto da Angelo Romano, che si era aggiudicato commesse pubbliche di notevole importanza, tra cui l’ampliamento del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Policlinico Universitario di Messina e l’ampliamento dell’area di servizio autostradale milanese di Zenone est: dapprima i fallimenti a catena di alcune società nissene componenti il predetto consorzio, in particolare la “Impreter s.r.l.” e la “G.M.I. s.r.l.”, riconducibili ai fratelli Iraci Cappuccinello, le quali subivano, altresì, azioni distrattive in favore della “Cantieri Generali s.r.l.”, società anch’essa facente capo ai fratelli Iraci; poi il fallimento dello stesso consorzio stabile “CO.RO.IM.”, con distrazione prefallimentare delle risorse produttive (nella forma dell’affitto di ramo d’azienda, comprensivo degli appalti pubblici aggiudicati) in favore del consorzio stabile “Virgilio”, già con sede a Catania, all’epoca presieduto dall’imprenditore campano Gianpiero Falco.
Gli approfondimenti della D.I.A.:
Inoltre nel 2016, nell’ambito delle attività investigative, la D.I.A. di Caltanissetta, previa autorizzazione della Procura nissena, ha inviato all’ANAC un articolato rapporto che ha determinato l’emissione di un provvedimento interdittivo di sospensione all’esercizio dell’attività di attestazione (S.O.A.), nei confronti dell’ente “Pegaso Organismo di attestazione S.p.a.” con sede a Napoli.
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