“Attenzione, non gli facciamo passare i guai a Massimo Compare”: le INTERCETTAZIONI dell’operazione Gaming off-line

“Attenzione, non gli facciamo passare i guai a Massimo Compare”: le INTERCETTAZIONI dell’operazione Gaming off-line

CATANIA – Anche intercettazioni e immagini riprese da sistemi di videosorveglianza tra le prove che la Polizia di Stato di Catania ha utilizzato nel corso dell’operazione “Gaming off line”, che ha portato al sequestro preventivo di 20 agenzie di scommesse/internet point che operavano illegalmente sul territorio e all’emissione di 36 misure cautelari.

Gli arrestati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio e intestazione fittizia di beni, sono per lo più affiliati del clan mafioso Cappello – Bonaccorsi.

“Leader” e promotore dell’attività illecita era Salvatore Massimiliano Salvo, 36 anni, conosciuto con il nome di “Massimo ‘u carruzzeri”, già detenuto per reati precedenti. L’uomo aveva visto nelle scommesse illegali una potenziale “miniera d’oro” per sé e per i propri affiliati: l’obiettivo del clan era acquisire locali da adibire a sale scommesse sotto l’insegna “PlanetWin365” (ndr. fino al 2017) e commercializzare un software innovativo che permetterebbe di gestire un sistema operativo (Racing Dogs) su dominio “.com,” illegale sul territorio italiano, parallelamente all’attività lecita.

 

 

Fondamentali per la proliferazione dell’attività delle scommesse illegali e la loro gestione sul territorio da parte del clan Cappello-Bonaccorsi sono stati due supporti: quello di Fabio Lanzafame, imprenditore aretuseo, la cui competenza sotto il profilo tecnico-amministrativo ha permesso a Salvo Massimiliano Salvo e ai suoi collaboratori di gestire l’attività abusiva in maniera occulta e parallela a quella legale, e quello di individui incensurati, utilizzati come intestatari fittizi dei locali delle agenzie di scommesse.

Gli agenti della squadra mobile, che tenevano sotto controllo gli esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi, già colpito da operazioni precedenti, hanno potuto osservare lo stretto rapporto tra Salvo e gli organizzatori di scommesse illegali.

 

 

Importante anche l’intercettazione di una conversazione tra Antonino Iacono e Salvatore Bosco, dove emerge il coinvolgimento dei due nelle attività di Salvo e il loro interesse a tutelare gli interessi del 36enne, a cui Bosco si riferisce affettuosamente come “Massimo Compare”.