CALTANISSETTA – Ibrar, 28 anni, è una delle vittime degli attentati all’aeroporto di Kabul. Era ritornato in Afghanistan per avviare le pratiche per riportare a Caltanissetta la moglie e il figlio.
Calogero Santoro, presidente dell’associazione Girasoli che gestisce un centro per immigrati a Caltanissetta, ha dichiarato: “Abbiamo avuto la notizia da un mediatore che lavora per noi. Ibrar ha attraversato le nostre vite e voleva tornare qui per proseguire la sua vita a Caltanissetta. Uno dei tanti giovani che fugge dalla miseria e cerca in occidente una nuova possibilità per vivere un’esistenza più dignitosa e con un futuro. Sognava di aprire un autolavaggio“.
“Era un ragazzo timido e gentile, amava studiare e amava l’Italia. Ricordo ancora quando arrivò senza niente al nostro centro, dieci anni fa. Non parlava una parola d’italiano, poi col tempo ha cominciato a impararlo, si applicava, studiava molto, amava leggere libri scolastici“, prosegue.
“Come Ibrar ce ne sono tantissimi che hanno tutti i documenti in regola per avere i visti necessari per i ricongiungimenti. Il governo italiano non può fare finta di nulla. Noi adesso stiamo cercando di fare la nostra parte e stiamo raccogliendo dei soldi per assistere la moglie e il figlio del giovane rimasto ucciso nell’attentato per dare un futuro ai suoi cari. Lui non tornerà ma almeno cerchiamo di dare una mano a chi è rimasto e dovrà affrontare momenti terribili in Afghanistan“, conclude.
Fonte foto Ansa.it
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