Coltivava erba “pregiata” in casa: arrestato un pusher nel Catanese

Coltivava erba “pregiata” in casa: arrestato un pusher nel Catanese

BELPASSO –  I carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno arrestato un coltivatore professionista di erba pregiata. Si tratta di un 45enne di origini sudafricane colto in flagranza di reato di coltivazione illecita e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Nei giorni scorsi, durante la notifica di un atto giudiziario presso la sua abitazione di Contrada Agnelleria, i militari hanno trovato in giardino 10 piante di canapa indiana aventi un’altezza fino a 250 cm d’altezza.

Il ritrovamento delle piante ha fatto cambiare l’atteggiamento fino a quel momento collaborativo, tanto che, con uno scatto fulmineo l’uomo è riuscito ad afferrare un qualcosa da un mobile del salotto per poi di fuggire scavalcando la recinzione. La corsa però si è interrotta subito dopo grazie all’intervento di un militare che lo bloccato e recuperato tra la vegetazione la scatola con 3600,00 euro in banconote da 50,00, che il 45enne aveva provato a portare con sé.

La successiva e minuziosa perquisizione all’interno dell’abitazione ha consentito di riscontrare i dubbi dei militari, accompagnati dall’ufficiale giudiziario, dal responsabile del Servizio Veterinario di zona, da personale della polizia locale e da volontari appartenenti ad un’associazione cinofila amatoriale, necessari all’assistenza del nugolo di cani con i quali l’uomo condivideva l’abitazione resa così inavvicinabile agli estranei. Infatti in casa sono stati rinvenuti due bilancini di precisione, una grande quantità di materiale per il confezionamento della droga e numerosi contenitori in vetro contenenti le infiorescenze già essiccate della canapa indiana per un peso complessivo di  5 chilogrammi, sufficienti, come stabilito dalle analisi di laboratorio, alla suddivisione in 41.300 singole dosi.

La droga è stata sequestrata e l’uomo è stato nell’immediatezza posto agli arresti domiciliari, mentre l’esito dell’udienza di convalida l’autorità giudiziaria ha disposto la sottoposizione all’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.