“Bella Italia”, fischi e applausi dei 600 migranti arrivati a Catania

“Bella Italia”, fischi e applausi dei 600 migranti arrivati a Catania

CATANIA – Un peschereccio con circa 600 migranti a bordo, soccorsi al largo delle coste siciliane, è stato trainato da un rimorchiatore fino al Porto di Catania, scortato dalla Nave Peluso della Guardia Costiera. All’arrivo, i migranti hanno accolto il loro sbarco con applausi e fischi, esclamando “Bella Italia“.

Le autorità presenti sul posto, tra cui la polizia, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa e i rappresentanti del Ministero della Salute, hanno dato inizio alle operazioni di sbarco. Per permettere l’accoglienza momentanea dei migranti, sono state allestite dalla Protezione civile due tendostrutture nell’ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena.

Si tratta di un evento significativo che richiede la collaborazione e l’impegno di diverse istituzioni per garantire l’accoglienza e l’assistenza ai migranti in modo umano e dignitoso.

LO STATO DI EMERGENZA DICHIARATO DAL GOVERNO

Il governo italiano ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a causa dell’aumento eccezionale dei flussi di migranti attraverso il Mediterraneo. La proposta del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, è stata accolta e sostenuta da un finanziamento iniziale di cinque milioni di euro e la durata dello stato di emergenza è stata fissata a sei mesi. Nonostante l’adesione alla richiesta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il problema richiederà un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea per essere risolto.

Lo stato di emergenza permetterà di attuare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard. Inoltre, la Protezione Civile e la Croce Rossa italiana saranno coinvolte, utilizzando la loro esperienza e dotazioni. Allo stesso tempo, si potranno aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), potenziando le attività di identificazione ed espulsione.

Fonte foto Ansa