Arredano casa con mobili e oggetti rubati: 2 denunciati

Arredano casa con mobili e oggetti rubati: 2 denunciati

BALESTRATE – I carabinieri della Stazione di Balestrate (Palermo) hanno recentemente denunciato due uomini di 32 e 29 anni per l’accusa di ricettazione.

Dopo un’attività investigativa meticolosa, i militari sono riusciti a identificare i luoghi di deposito della refurtiva sottratta durante tre furti in abitazione avvenuti tra novembre e gennaio.

Durante le perquisizioni domiciliari, sono state trovate diverse proprietà rubate, tra cui cucine complete, mobili, elettronica, attrezzi e persino un quadro raffigurante la Madonna, per un valore totale di oltre 10mila euro.

Su ordine dell’autorità giudiziaria, la refurtiva è stata restituita ai proprietari legittimi. Il 32enne, già sottoposto a una misura alternativa di affidamento in prova, ha subito una sospensione provvisoria a seguito della denuncia e ora si trova in custodia al carcere “Lorusso-Pagliarelli” di Palermo.

È importante sottolineare che i due indagati sono attualmente solo indiziati di delitto e che la loro posizione sarà definitivamente valutata solo dopo l’emissione di una sentenza definitiva, in conformità al principio di presunzione di innocenza.

Guardie libiche tentano il furto di 3 pescherecci

I recenti arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato in relazione a quattro cittadini egiziani sospettati di aver favorito l’immigrazione clandestina e di aver causato la morte di cinque migranti a bordo di un’imbarcazione.

Le autorità hanno ricevuto informazioni da alcuni migranti che sono stati salvati in mare raccontando di violenze subite durante il viaggio, tra cui percosse, privazioni di acqua e di cibo e la morte di alcuni compagni di viaggio a causa del caldo e della disidratazione.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e dal GICO della Guardia di Finanza hanno permesso di identificare i presunti responsabili.

In seguito a ulteriori accertamenti e alla valutazione del quadro indiziario, il gip ha ordinato la custodia in carcere per quattro dei cinque indagati, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio aggravato da crudeltà. Il provvedimento è stato notificato dalla Polizia penitenziaria presso le strutture carcerarie interessate.

Furto anche in una scuola

Ci spostiamo nel Messinese, dove gli agenti del commissariato di Sant’Agata di Militello hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. del tribunale di Patti, su richiesta della procura di Patti, arrestando un 18enne sospettato di aver commesso un furto aggravato in collaborazione con altre persone ancora da identificare.

Le indagini hanno mostrato che il giovane, con l’aiuto di altri individui, si sarebbe introdotto nella scuola Cesareo di Sant’Agata di Militello scavalcando il cancello e rompendo una finestra.

All’interno, ha rubato diverse attrezzature elettroniche come computer portatili, videocamere palmari, pen-drive, termometri digitali e altri accessori elettrici.

La sua condotta è stata resa più grave dal fatto che ha danneggiato la finestra e la porta d’ingresso della sala informatica, e che ha rubato oggetti custoditi in una scuola pubblica.

Gli agenti hanno condotto ulteriori indagini che hanno confermato che il materiale rubato proveniva da un furto commesso nell’Istituto scolastico “Cesareo” di Sant’Agata di Militello. Questa conclusione è stata raggiunta constatando il danneggiamento degli infissi e analizzando le tracce e gli indizi lasciati dagli autori del furto, che hanno anche aiutato a identificare i complici del giovane arrestato.

In seguito, il personale della scuola ha scoperto altre parti della refurtiva vicino all’ingresso, che consistevano in un laptop, alcune casse acustiche e un termometro ad infrarossi, tutto riposto in un sacchetto della spesa. Questi oggetti sono stati sottoposti a ulteriori indagini da parte degli investigatori con risultati simili.

È importante precisare che l’inchiesta è ancora in fase di indagini preliminari e che, in conformità al principio di presunzione di innocenza, verranno effettuati ulteriori accertamenti se necessario, anche per il bene degli indagati, fino a una sentenza definitiva di colpevolezza.