Ancora vandali in azione, dopo S. Maria La Stella tocca a Lavinaio. Il sindaco: “Gesti da condannare”

Ancora vandali in azione, dopo S. Maria La Stella tocca a Lavinaio. Il sindaco: “Gesti da condannare”

ACI SANT’ANTONIO – Nella notte fra sabato 11 e domenica 12 settembre era toccato alla frazione di Aci Sant’Antonio di Santa Maria La Stella, i cui abitanti al risveglio hanno trovato la sgradita sorpresa del palco danneggiato (allestito in piazza per gli spettacoli serali).

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Oltre a questo hanno ritrovato anche le sedie in plastica divelte e sparse in terra (dopo che organizzatori e volontari avevano, come sempre, messo a posto in vista del successivo evento).

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La notte scorsa, invece, è stata la volta della frazione di Lavinaio: nella piazza dove sono presenti i giochi installati per i più piccoli è stata divelta la panchina rossa, visibilmente danneggiata, e sul pavimento sono comparsi i segni del malsano divertimento dei vandali, con evidenti tracce di pneumatici.

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Si tratta di gesti che vanno chiaramente condannati – ha dichiarato il sindaco Santo Caruso tanto per la loro natura ai limiti del criminale, quanto per il danno evidente che provocano all’intera comunità“. 

“Sono fortemente dispiaciuto, sia per gli abitanti di Santa Maria La Stella che per quelli di Lavinaio, e ancora di più per chi si è speso in questo periodo, e nel tempo, per far vivere i luoghi colpiti rendendoli centro di aggregazione, di festa. Questi vandali, questi poco di buono, non hanno senso civico, non hanno senso di comunità: servirebbe loro una lezione di civiltà, far capire che quello che distruggono è un bene di chiunque, e quindi loro in prima persona; far capire che non può esserci alcuna forma reale di guadagno nella distruzione, e che perseguendo questo nella vita non avranno nulla nel giro di poco tempo”, prosegue.

“Mi auguro che chi ha fatto questo, danneggiando peraltro un simbolo, cioè la panchina rossa, si faccia avanti ammettendo le proprie responsabilità. Sarebbe un gesto con una forza molto maggiore di quella espressa con atteggiamento da bulli di quartiere“, conclude.