CATANIA – Ieri mattina il Tar Sicilia ha dato un’importante sentenza in quel di Agrigento: il ministero della Sanità dovrà risarcire un ragazzo autistico che 16 anni fa fece il vaccino tetravalente contro difterire, tetano, epatite B e pertosse. E i medici non l’hanno presa bene.
C’è da capire però se scientificamente è possibile che il vaccino provochi queste malattie o meno, se è ancora necessario farlo oppure no. A darci la risposta è stato Massimo Buscema, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania: “Bisogna esprimersi in termini scientifici e posso assicurare che nessuno può dire se la vaccinazione provoca o meno sindromi come l’autismo. Si sta speculando troppo sul vaccino, senza quest’ultimo avremmo avuto tante malattie e migliaia di giovani morti”.
Ecco come Buscema ha confermato la sua tesi: “Faccio un esempio chiaro: tutti i media hanno parlato dei 2 morti per virus influenzale dopo il vaccino, ma non è stato fatto neanche un accenno ai 6 mila morti per complicanze che hanno portato poi a diverse patologie, senza l’utilizzo del vaccino: bisognerebbe abbassare i toni su quest’argomento”.
“Non si può provare se il vaccino porti malattie, sindromi o infermità, ma una cosa è certa – ha concluso Buscema -: ciò che del vaccino può essere provato è la riduzione della mortalità infantile e non. Tutte queste dicerie, queste speculazioni, fanno male e sono dannose principalmente alla popolazione. Il giudice può dare una, due, dieci sentenze ma, ripeto, non c’è una prova scientifica che può aiutare in merito a questo caso del ragazzo agrigentino. Il vaccino deve essere fatto da tutti”.