La Corte Europea dichiara illegittimo l’esproprio del Castello di Montechiaro

La Corte Europea dichiara illegittimo l’esproprio del Castello di Montechiaro

PALMA DI MONTECHIARO – Prosegue la battaglia legale relativa al Castello di Montechiaro, l’unico delle strutture chiaramontani in Sicilia, ereditato dai Moncada e dai marchesi Bilotti Ruggi d’Aragona. La contesa sul possesso della struttura vede, difatti, come protagonisti gli eredi e il comune di Palma di Montechiaro.

Il Castello di Montechiaro: tra storia e contese

La struttura, fonte d’ispirazione per Giuseppe Tomasi di Lampedusa, era stata infatti  espropriata dal comune, il quale ha realizzato lavori di restauro e manutenzione. Tale lavori però, giudicati “inappropriati e discutibili” dallo storico dell’arte Philippe Daverio, non sono altro che frutto di un’espropriazione illegittima, come ammette la Corte europea.

È stata infatti riconosciuta, dalla corte di Strasburgo, la violazione dell’articolo 1 del protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). La restituzione del complesso, tra l’altro, era già stata sentenziata nel 2005 dal Tar, con la riappropriazione della società Vallesinella di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona. Bilotti rappresenta difatti l’ereditario dei diritti normanni svevi sulla Sicilia, poichè discendente di Pietro III d’Aragona e Costanza di Svevia.

Secondo quanto affermato il comune “non ha rispettato la sentenza, ma l’ha prevaricata con un atto amministrativo nel 2007 riesumando un articolo del testo unico sull’esproprio, dichiarato però nel 2010 incostituzionale“.

La nota della Corte europea

All’interno della sentenza emessa dalla Corte europea, inoltre, si stabilisce che “alla luce delle suddette circostanze, la Corte non è convinta che la società ricorrente sia stata privata della sua proprietà attraverso una procedura di espropriazione effettuata ‘in buona e debita forma‘, ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1. Di conseguenza, la Corte ritiene che vi sia stata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione”. Indipendentemente dalla sentenza, però, il futuro del Castello non ha ancora certezze.

Bilotti poi, noto anche come collezionista d’arte, ha dichiarato:

Il maniero attualmente non è visitabile anche se il l’amministrazione inizialmente aveva sostenuto che il motivo dell’esproprio doveva essere quello di farne un museo. Ma non è stato così. È chiuso e vuoto, non hanno nulla da esporre mentre io avrei potuto mettere a disposizione la mia collezione archeologica per inserire la visita al castello nel percorso turistico della Valle templi – piazza Armerina”.

L’intenzione, infatti, era quella di esporre “centinaia di vasi greci e delle culture siciliote tra le quali Castelluccio (età bronzo), Centuripe e bronzi da Gela“.