Fondi U.E.: la Sicilia investe su ambiente, sviluppo e turismo

Fondi U.E.: la Sicilia investe su ambiente, sviluppo e turismo

PALERMO – L’Unione Europea ha elargito, tramite il Po Fesr 2014 – 2020, 3,41 miliardi di euro alla Sicilia: la regione dovrà sfruttare i fondi U.E. per rafforzare l’economia e, soprattutto, per creare nuovi posti di lavoro. Il denaro corrisposto, destinato ad una strategia di crescita sostenibile, verrà ripartito tra diversi settori di pubblico interesse; sono in tutto cinque le macroaree a cui i fondi verranno infatti destinati.

– Energia sostenibile e qualità della vita:

A questo settore della produttività e del benessere pubblico verrà destinato il 24% dei fondi stanziati. Ciò significa che in totale il cosiddetto “Asse prioritario 4” disporrà di capitali pari a circa un miliardo di euro. Molto peso verrà dato ai processi finalizzati alla riduzione delle emissioni inquinanti, nonché alla riconversione energetica degli edifici pubblici. All’interno del progetto inoltre troveranno ampio spazio tutte le soluzioni finalizzate a migliorare i meccanismi impiegati per la raccolta di acque reflue, la raccolta differenziata e la distribuzione delle risorse idriche

– Competitività delle imprese:

Saranno circa il 15% dei 3,41 miliardi stanziati dall’Europa a dar nuova linfa al settore della competitività delle imprese

– Sistema di trasporto sostenibile:

In questo caso il piano monetario siciliano prevede di destinare ancora il 15% dei fondi ottenuti per potenziare il sistema di trasporto sostenibile. A trarre giovamento da questa decisione saranno ovviamente tanto l’ambiente quanto la viabilità in genere.

– Tutela ambientale ed uso efficiente delle risorse:

A questo ambito produttivo verranno invece destinati capitali pari all’11% del fondi europei (poco meno di 500 milioni di euro). Investire sull'”Asse prioritario 6” significa ovviamente valorizzare anche la gestione delle infrastrutture turistiche, tutelare al meglio il nostro patrimonio culturale e naturalistico.

– Ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione:

A questo settore verranno destinate il 10% delle risorse (poco più di 457 milioni di euro).

Investire su ciascuno dei suddetti ambiti produttivi vuol dire innanzitutto agevolare la ripresa economica e, di riflesso, creare finalmente un mercato del lavoro che obbedisca a criteri “soddisfacenti” per giovani e meno giovani.

Tali fondi diventeranno comunque effettivamente utilizzabili soltanto tra qualche mese; la Regione infatti dovrà prima pubblicare i relativi bandi pubblici e definire i parametri selettivi in base a cui valutare le varie proposte pervenute. Successivamente le amministrazioni siciliane saranno chiamate ad anticipare i fondi richiesti e assegnati ai vincitori di bando: le spese a carico di questi ultimi potranno essere certificate soltanto a progetto ultimato e a quel punto per la Regione Siciliana sarà possibile chiedere rimborso all’Unione Europea.