Arriva la tassa di sbarco, Federalberghi: “Adesso si punti sullo sviluppo”

Arriva la tassa di sbarco, Federalberghi: “Adesso si punti sullo sviluppo”

SICILIA – Federalberghi sembra accogliere positivamente l’approvazione della nuova legge di stabilità la quale ha, tra le altre cose, regolamentato la cosiddetta tassa di sbarco.

Nel dettaglio tale provvedimento “consente ai comuni delle isole minori che adottano la tassa di sbarco (in luogo di quella di soggiorno) la possibilità di applicarla fino ad un massimo di 2,5 euro nel periodo invernale e fino a 5 euro nel periodo estivo e per l’accesso ai vulcani“. La regolamentazione della tassa di sbarco acconsente ad una richiesta avanzata già nel 2012 dagli albergatori isolani i quali, ricorda ancora la Federalberghigià nel corso della campagna condotta nel 2012, affianco all’Ancim, in favore dell’istituzione della tassa di sbarco, avevamo segnalato l’opportunità che gli amministratori locali potessero elevare la tassa fino ad un massimo di 5 euro per interventi connessi al miglioramento della destinazione turistica in generale. Va dato atto ai deputati e ai sindaci, in particolare a quello di Lipari, Marco Giorgianni, di essere finalmente riusciti nell’intento. Si tratta di un atto ormai doveroso da parte del governo nazionale; basti pensare ai tagli ai quali sono stati sottoposti gli enti locali negli ultimi anni“.

Che la tassa possa poi estendersi ad ambiti non esattamente riconducibili al turismo sembra comunque avere poca importanza dato che, afferma ancora la Federalberghi Isole Minori della Sicilia nella persona del presidente Christian Del Bonol’estensione della tassa ad ambiti, apparentemente non connessi al turismo si giustifica con il grave appesantimento al quale sono sottoposti i servizi pubblici locali la destinazione turistica in generale nel corso dei periodi di maggiore afflusso di visitatori. Ciò non deve però distogliere gli amministratori locali dall’obiettivo principale che deve rimanere quello di migliorare la destinazione turistica nel suo complesso sia sul versante dei servizi e delle attrazioni sia per la sua capacità di proporsi in modo competitivo sul mercato. Chiediamo, pertanto, ai sindaci di dotarsi di una cabina di regia, composta dagli stakeholder locali, in grado di pianificare la spesa della parte di somme introitate da dedicare allo sviluppo turistico, coinvolgendola sin da subito anche nella predisposizione delle bozze dei regolamenti di attuazione della norma da sottoporre all’approvazione dei consigli comunali. Adesso non ci sono davvero più scuse per non dotare immediatamente ciascuna destinazione di un piano di sviluppo turistico che funga da guida e da cornice programmatica per gli interventi necessari allo sviluppo sostenibile delle isole nei prossimi anni”. Eventualità quest’ultima che, se ben articolata, potrà di certo contribuire ad agevolare la non certo florida economia siciliana.