Acqua pubblica: è ancora caos. Oggi confronto a Palazzo dei Normanni

CATANIA – Quando si parla di “acqua pubblica” si fa sempre una gran confusione.

Ciò che è certo è che il tema continua a far discutere e a suscitare accese polemiche tra i palazzi della politica ma soprattutto tra le case dei cittadini.

Sono trascorsi 4 anni dal referendum del giugno 2011 che ha abrogato, con consenso plebiscitario (oltre il 90% dei consensi), le leggi che sancivano la privatizzazione della gestione idrica, segnando il passaggio alla gestione pubblica.

Passaggio che però non è stato immediato, anzi…

Immaginatelo come un percorso a ostacoli fatto di proteste, decreti legge e ricorsi al Tar e in Cassazione e avrete un’idea di come stiano andando realmente le cose.

Allo stato attuale regna il caos: nel silenzio dell’Europa e con un referendum rimasto lettera morta, ci sono paesi in cui le reti idriche sono in mano ai privati (Sciacca, Grotte, Casteltermini, Siculiana dove la gestione è affidata a “Girgenti Acque”) e paesi in cui la gestione delle risorse idriche è in mano ai comuni (Agrigento, Ribera e Ravanusa) con evidente e notevole squilibrio dei costi a carico dei cittadini.

Se, infatti, il costo medio del servizio privato si aggira intorno ai 600 euro annui, quello del servizio pubblico scende fino ai 300 euro.

Ma quello che accade ad Agrigento è davvero paradossale: la gestione della rete idrica è stata affidata nel 2007 alla Girgenti Acque con un bando di gara che ha fatto discutere e non poco. Alcuni comuni si sono opposti e hanno deciso di non consegnare la gestione delle acque alla società.

Ad oggi, dunque, la provincia di Agrigento si divide tra gestione pubblica e privata creando un’odiosa distinzione tra cittadini che potremmo definire di “serie A” (che pagano circa 300 euro l’anno) e di “serie B” (che, invece, ne pagano oltre 600).

Se a ciò si aggiunge la condanna per truffa aggravata dell’amministratore delegato della Girgenti Acque, ben si comprende come ci si trovi di fronte a una situazione davvero delicata.

Il dibattito sul tema è ancora aperto e il più recente tavolo di confronto è quello che si terrà nella giornata di oggi a Palazzo dei Normanni dove è prevista una manifestazione degli amministratori e dei rappresentanti dei consigli comunali di diversi comuni siciliani.

Marco Bua

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