Richard Gere al TaoFilmFest: “Mi sento un uomo di 26 anni”

Taormina – Look informale, camicia bianca, pantalone scuro e occhiali da sole per ripararsi dai caldi raggi con cui Taormina lo ha accolto su un simbolico red carpet. Così si è presentato oggi Richard Gere, il divo hollywoodiano guest star alla sessantunesima edizione del TaoFilmFest, protagonista di una Tao Class condotta da Claudio Masenza.

Il lancio del film Time out of mind di Oren Moverman che lo vede nei panni di un senzatetto per le vie di New York, ma anche tematiche politiche e sociali, insieme ad aneddoti personali al centro della rilassata chiacchierata con cui Gere si è concesso a pubblico e stampa senza rifiutare selfie e autografi alla folla accorsa per strappargli un sorriso.

Parole sentite sono state spese dall’attore sul delicato tema dell’immigrazione: “È un vero problema. Ci sono persone che fuggono dalla povertà e voi in Sicilia siete al centro, a livello globale, del problema dei migranti, che cercano un posto dove stare. Ed è un nostro dovere offrire casa e sicurezza. È un problema dell’Europa ma anche gli Usa dovrebbero essere coinvolti. Siamo ormai globalizzati e quel che succede in Africa ci riguarda, è un problema di tutti“, ha dichiarato l’attore. 

Una Sicilia che ricorre nei suoi ricordi: “Ho visitato Palermo 15 anni fa insieme al Dalai Lama”. Di viaggi e di mondo si è continuato a parlare con un cenno alle tragedie della nostra attualità. Sull’Isis e i suoi orrori Gere ha affermato: “Un vero orrore, quello che è successo in Bosnia era nulla”.

Da temi caldi della nostra società alla Settima Arte e il film di Joseph Cedar in lavorazione. Su Oppenheimer Strategies, questo il titolo del thriller drammatico che Gere sta interpretando per raccontare le vicende di Norman Oppenheimer, un uomo assetato di potere dopo la scalata alla leadership mondiale dell’amico, ha dichiarato: “È un film denso su un ebreo newyorchese che si sente ai margini e fa di tutto per stare vicino al potere. In realtà lui non vuole il potere ma vuole solo esserci. Così millanta amicizie pur di sentirsi al centro. Lui non vuole accedere al tavolo dei grandi ma solo far parte di quel mondo“.

Non solo lavoro nelle riflessioni offerte dal divo al pubblico in sala. Sulla vecchiaia, infatti, Gere ha commentato con ironia:  “Mi sento un uomo di 26 anni ma poi, quando mi guardo allo specchio, capisco che non è così” – e tornando serio ha aggiunto – “Comunque cerco sempre di diventare migliore di giorno in giorno, di stare vicino alla parte più profonda di me stesso. Ormai mi curo poco di quello che pensano gli altri e piuttosto mi piace pensare alla felicità del mio prossimo e prendermi cura delle persone che soffrono”.

Ha scherzato anche sulla morte, affermando:Sul mio letto di morte non penserò certo ai miei film“. Nella cerimonia serale al Teatro Antico, Gere sarà protagonista insieme a Teo Teocoli, Fausto Brizzi, Antonello Venditti e Cecilia Peck e Marco Chiesara. Pare che l’attore proseguirà il suo giro della Sicilia nei prossimi giorni, dopo aver fatto tappa ad Ortigia (Siracusa) nella giornata di ieri. 

Alessia Di Raimondo