Parte da Catania la scalata a premier di Giorgia Meloni

Parte da Catania la scalata a premier di Giorgia Meloni

CATANIA – È una Giorgia Meloni concreta, spumeggiante, a tratti ironica, quella che a Catania, ieri, ha aperto ufficialmente la campagna di Fratelli d’Italia per le nazionali del 4 marzo prossimo, lanciando la sua candidatura alla carica di prima donna premier della Nazione e, nel contempo, spianando la strada a Manlio Messina e Raffaele Stancanelli, rispettivamente per la Camera e per il Senato.

Non ha risparmiato frecciatine a nessuno, dinanzi ad un teatro de “Le Ciminiere” stracolmo in ogni ordine di posto; e lo ha fatto con garbo ed eleganza: una tiratina d’orecchie anche alla propria coalizione di centrodestra ma soprattutto, come è ovvio che sia, delle vere e proprie strigliate ai competitors politici.

Guardando al proprio interno, all’alleanza con la Lega e Forza Italia, non si è tirata indietro dinanzi alla domanda di chi, fra la stampa, le ha fatto notare che da parte di Berlusconi non c’è stata ancora chiarezza sul nome del premier in caso di un’affermazione degli azzurri. “Queste manfrine rischiano di disamorare gli elettori di centrodestra – ha risposto la Meloni, senza nascondersi dietro un dito -. Penso che bisogna essere chiari e dare il segnale che dobbiamo vincere, perché possiamo vincere; penso che ogni partito della coalizione debba indicare il nome del proprio presidente del Consiglio nel caso in cui arrivasse primo all’interno della nostra coalizione. Per Fratelli d’Italia, c’è stata subito chiarezza e non ci sono dubbi: quel nome è Giorgia Meloni, noi  lavoriamo per portare la prima donna alla presidenza del Consiglio dei ministri. Gli altri dicano chi sono i loro nomi e lo dicano prima del voto“.

Su Di Maio e i Cinquestelle non ha avuto dubbi quando le è stato fatto notare come i pentastellati continuino a sostenere che ci sarà un inciucio nel dopo elezioni fra il centrodestra ed il Pd, specie nel caso in cui nessuno abbia la maggioranza per governare: “Il movimento Cinquestelle – ha risposto prontamente Giorgia Meloni – ha detto tutto ed il contrario di tutto per cui quello che sostengono Di Maio e compagni francamente per noi è poco interessante. Io posso dire che noi abbiamo radunato per domani a Roma tutti i nostri candidati ai quali chiederemo di impegnarsi solennemente dinanzi al popolo italiano che non cambieranno casacca, non sosterranno governi di inciucio con nessuna delle due sinistre, cioè né col Pd né col Movimento Cinquestelle, e si impegneranno a rispettare il nostro programma“.

Nel corso del suo intervento alla convention, la presidente di Fratelli d’Italia non ha mancato di lanciare accuse anche al premier Gentiloni. “Gentiloni in questi giorni è venuto a Catania a proporre l’apertura della succursale del Museo egizio – ha detto la presidente di Fratelli d’Italia –, e io sono molto contenta perché le iniziative culturali sono molto importanti, ma mi corre l’obbligo di segnalargli che qui non servono mummie, servono giovani e i giovani se ne stanno andando da questa terra”. Poi illustrando una delle ultime proposte del partito dell’attuale premier, cioè del Pd, ha spiegato, anche con molta ironia, che “Il Pd ha proposto una legge nella quale ai potenziali jihādisti si deve garantire l’inserimento sociale per un loro recupero. Come dire – ha aggiunto sarcasticamente – mi aspetto che dinanzi ad un terrorista che dichiara di volersi fare saltare in aria in una Chiesa o in qualunque luogo pubblico ci sia la chiamata dell’ufficio collocamento che gli offre un lavoro”.

E proprio sui temi caldi, specie per il Sud, Giorgia Meloni ha incentrato il suo intervento: “In Sicilia vogliamo parlare di lavoro, di tutela del Made in Sud, del nostro prodotto di qualità, di tutela delle aziende, di infrastrutture, di come non far scappare i giovani, difendere i nostri confini dalle immigrazioni incontrollate etc. – ha sottolineato la Meloni -. Speriamo di poter convincere i tanti indecisi a votare; siamo convinti di poterlo fare con la forza che qui in Sicilia è la forza dell’esperienza di Nello Musumeci e crediamo che questa esperienza siciliana possa essere di buon auspicio per un modello nazionale”.

A portare i saluti del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, convalescente per un’influenza, è stato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che ha ricordato come proprio dal teatro de “Le Ciminiere”, sede della convention di ieri di Fratelli d’Italia, è iniziata tre anni addietro l’esperienza di #Diventerà Bellissima, un movimento su cui pochi avrebbero scommesso e che, invece, grazie anche al supporto di Giorgia Meloni ha portato alla netta vittoria di Musumeci alle scorse regionali.

A coordinare la convention, da ottimo padrone di casa, è stato Manlio Messina. “La Sicilia #diventeràbellissima – ha dichiarato il candidato alla Camera Manlio Messina -. Ci abbiamo scommesso alle scorse elezioni regionali e adesso rilanciamo su tutto il paese perché tutta ‘l’Italia diventerà bellissima’. Oggi questo messaggio deve arrivare a tutte le altre regioni. Sono ottimista, ci riprenderemo questa terra, Catania e la Sicilia, dopo i disastri della giunta Bianco e dell’amministrazione Crocetta”.

Accorato e ricco di contenuti anche l’intervento dell’ex sindaco di Catania, nonché candidato al Senato il prossimo 4 marzo per #Diventerà Bellissima, nonché dunque per Fratelli d’Italia, Raffaele Stancanelli. “La vittoria di Nello Musumeci in Sicilia è un fatto importante, e di questo dobbiamo dare merito a Giorgia Meloni che per prima ci ha creduto. Ma adesso dobbiamo fare di più. Dare a Nello il giusto interlocutore a livello nazionale. Dobbiamo quindi adoperarci tutti affinché dalla Sicilia parta un messaggio chiaro ed inequivocabile: la vittoria del centrodestra”.

Ed ecco, a seguire, le foto e il video della convention di Catania.

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