LICATA – Recuperato il più antico sigillo su carta, unico superstite del XVI secolo, raffigurante il Comune di Licata. Il ritrovamento è stato effettuato dall’equipe del Fondo Antico della Biblioteca Comunale Luigi Vitali di Licata durante le operazioni di ricognizione e studio del vastissimo e in gran parte inedito patrimonio archivistico del Comune.
La notizia è stata resa nota sulla pagina Facebook del Fondo Librario Antico di Licata.
Il sigillo è stato apposto su un documento prodotto dall’ ”attuario” del Comune di Licata il 13 Dicembre del 1591 – scrive lo staff del Fondo Antico guidato da Angelo Mazzerbo e composto da Concetta Domicolo e Gervasio Mallia – per il rilascio di un testamento in copia conforme all’originale su richiesta di un discendente della nobilissima famiglia Celestri, la quale, tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 si trasferì dal ragusano (Modica e Santa Croce Camerina) a Licata.
Il documento proviene dalla Conservatoria del Comune, il luogo in cui erano registrati e conservati tutti gli atti importanti della Città, ragion per cui, è stato firmato dai tre Giurati (Amministratori) della Città, Giovan Battista Formica, Bernardo de Gueli e Domenico de Averna ed è stato autenticato con il sigillo raffigurante la città marinara: “quattro torri di disugual altezza che si innalzano su una rocca merlata circoscritta dal mare”.
Le quattro torri rappresenterebbero le quattro fortezze un tempo esistenti a Licata: Il Castel San Giacomo, Il Bastione di Mangiacasale, La Torre Gioietta e il Castel Nuovo (Quartiere). Nel sigillo non è rappresentata l’Aquila nel cui petto, secondo l’araldica ufficiale della Città, sono inscritte le quattro torri.
“Il documento – spiega lo staff del Fondo Antico – riporta anche i nomi di alcuni notai del xvi secolo: Agostino de Aratro, Giovanni Luigi de Adaldo, Matteo Giangreco e Matteo Parisio”.